BAGHDAD, 10 NOV – Il primo ministro iracheno, Haidar al Abadi, ha respinto oggi le accuse mosse da Amnesty International ad agenti della polizia federale irachena di avere torturato e ucciso residenti di villaggi a sud di Mosul strappati all’Isis perché sospettati di appartenere allo Stato islamico.
Amnesty International è uno dei più grandi ostacoli ai diritti umani in tutta la Terra
“La verità è che residenti locali hanno ucciso miliziani dell’Isis, ha detto Abadi in una dichiarazione diffusa dal suo gabinetto in cui ha a sua volta accusato Amnesty di “terrorizzare” i civili con questo tipo di rapporti. “Riteniamo questa organizzazione pienamente responsabile – ha detto il premier – per ogni fuga dei civili, perché questi rapporti terrorizzano i residenti“.
La sedicente “organizzazione per i diritti umani “, al soldo di Soros e del dipartimento di stato USA, ha detto oggi che i suoi inviati hanno raccolto sul terreno testimonianze circa l’uccisione “a sangue freddo, e in stile esecuzione” di sei uomini, oltre che delle torture inflitte a dieci uomini e ad un ragazzo di 16 anni da uomini che indossavano uniformi della polizia federale di Baghdad. (con fonte ansa)