Da un paio di giorni circola in rete la BUFALA montata ad arte, ripresa da tutti i maggiori quotidiani e i Tg nazionali, che a S. Benedetto del Tronto due venditori di rose bengalesi fossero stati picchiati da un gruppo di ragazzi italiani perché non conoscevano il Vangelo. Poteva forse essere interpretata come un moto di rabbia all’indomani dei tragici fatti di Dacca, una sorta di contrappasso. Personalmente, avendo subdorato la possibile bufala fatta circolare in rete dai soliti buonisti che hanno interesse a fomentare, ho chiamato la Questura di Ascoli Piceno che mi ha confermato il sospetto: NOTIZIA DEL TUTTO INFONDATA.
Nonostante questo, dal 4 luglio appare sulla pagina Facebook https://m.facebook.com/robinhoodrsm/ dell’associazione studentesca La Rete degli Studenti Medi (nota con il nome di Robin Hood a San Benedetto del Tronto) e sul loro sito
http://www.retedeglistudenti.it/ un collage fotografico che ritrae gli stessi studenti con in mano il cartello “NEANCHE IO SO IL VANGELO”.

Colpisce davvero che nessuno di loro abbia pensato bene di farsi fotografare con un cartello con su scritto “NEANCHE IO SO IL CORANO” quando gli italiani sono stati sgozzati da terroristi islamici bengalesi. Fa riflettere il fatto che ci si mostri indignati per due ipotetiche spinte e non per un massacro. Stupisce che questi ragazzi sulla loro pagina social si proclamino apartitici quando in realtà alcune foto sono state scattate nella sede della locale CGIL (anche un rappresentate del sindacato ha aderito alla protesta) e comunque in altre sono ben evidenti simboli quali Falce e Martello e poster del Che Guevara. E, soprattutto, possibile che nessuno di loro prima di montare un caso mediatico abbia chiamato il commissariato di San Benedetto o la Questura per appurare che la notizia fosse vera?
dal blog di Laura Tecce – – il giornale