L’ultima della UE: i jihadisti vanno integrati, non possiamo metterli in carcere

 

“Incredibile, ma vero!…Secondo il coordinatore antiterrorismo dell’UE, Gilles DeKerchove, i foreign fighters – riferisce l’On. Borghezio – sono integrabili”.

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Borghezio prende spunto da questa dichiarazione e invia alla Commissione Europea l’interrogazione scritta dal seguente letterale tenore:

“Nel suo intervento tenuto nei giorni scorsi al Comitato delle Regioni a Bruxelles il coordinatore antiterrorismo dell’UE, Gilles DeKerchove, ha detto “Una delle sfide con cui ci dobbiamo confrontare, forse la piĂą urgente, è essere pronti ad affrontare i numeri importanti di combattenti stranieri che oggi si trovano in Iraq e Siria e che poi torneranno in Europa” e che “dovremo inevitabilmente poterli reintegrare poichĂ© non potremo chiuderli tutti nelle carceri, o perchĂ© non avremo prove a sufficienza o perchĂ© bisognerĂ  offrire loro una nuova alternativa di vita”.

La Commissione come valuta queste preoccupanti dichiarazioni?

Non ritiene che, anziché puntare su una ben difficile “integrazione” dei “guerrieri di Allah”, l’UE e gli Stati Membri debbano pensare a mettere questi pericoli soggetti in condizione di non nuocere e di non poter continuare in Europa le loro attività criminali?”

On. Mario Borghezio

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