Siria, minacce USA “Potremmo inviare truppe di terra. Assad deve lasciare”

 

Washington sostiene Riad nella decisione di inviare truppe di terra in Siria per combattere lo Stato Islamico. A dirlo e’ John Kerry, che in un’intervista a Orient Tv ribadisce la necessita’ che Bashar Assad lasci il potere.

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(photo credit: AP/Charles Dharapak/File)

“Si’, esiste la possibilita’ di truppe aggiuntive sul terreno che combattano contro Daesh (altro nome per Isis, ndr), poiche’ Assad non lo sta facendo”, ha detto il Segretario di Stato americano, per il quale se il presidente siriano “non rispettera’ gli impegni presi con la comunita’ internazionale e l’Iran e la Russia non lo obbligheranno a fare quanto hanno promesso, la stessa comunità internazionale non starà certamente ferma a guardare come degli scemi e aumentera’ la pressione su loro”.

La Russia deve “cambiare gli obiettivi” militari sul terreno in Siria: lo ha sottolineato il segretario di Stato Usa, John Kerry, sottolineando che la crisi siriana e’ “a un punto di svolta” con la prospettiva di una tregua a giorni. “Oggi la gran parte degli attacchi russi si concentra sui gruppi d’opposizione legittimi. Per aderire all’accordo (sulla tregua) e’ essenziale che la Russia cambi i suoi obiettivi” in Siria.

Servono le prove per dimostrare che Mosca ha bombardato i civili in Siria. Lo ha sottolineato il premier russo, Dmitry Medvedev, bnel corso della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. “Ci hanno detto che tutti gli obiettivi erano sbagliati -ha affermato Medvedev reagendo alle accuse di numerose ong- ma nessuno ha fornito prove di nostri bombardamenti sulla popolazione civile”.

La Turchia e l’Arabia Saudita sono pronte a un’operazione di terra contro l’Isis in Siria e l’aeronautica saudita ha ottenuto da Ankara il ‘via libera’ utilizzare per i suoi caccia la base aerea turca di Incirlik, vicina al confine siriano.

Il ministro degli Esteri turco, Mevlyut Cavusoglu, ha confermato lo schieramento ai quotidiani Yeni Sakfak e Haberturk, alla vigilia dell’auspicato cessate-il-fuoco che dovrebbe concretizzarsi nel giro di pochi giorni. Nel frattempo, Adel al-Jubei, il ministro degli Esteri saudita, ha dettoa un quotidiano tedesco che l’intervento russo a fianco del regime di Damasco non aiutera’ Bashar al-Assad a rimanere in sella: “Non ci sara’ Bashar al-Assad nel futuro”.

“L’Arabia Saudita -ha spiegato Cavusoglu- ha dichiarato la sua determinazione contro il Daesh (l’acronimo in arabo per l’Isis; ndr) dicendo che sono pronti a schierare tanto gli aerei che le truppe”. “In ogni riunione della coalizione (anti-Isis) abbiamo sempre enfatizzato la necessita’ di una strategia ampia e orientata a un risultato nella lotta contro il gruppo terroristico. Se abbiamo una tale strategia, ebbene la Turchia e l’Arabia saudita potrebbero lanciare una’operazione di terra”. “Essi (l’Arabia Saudita) hanno detto che se e’ necessario possono anche mandare truppe”.

Cavusoglu ha confermato che jet e personale militare sono stati gia’ inviati ad Incirlik, la base turca di Adana vicina al confine siriano, che gia’ dalla scorsa estate e’ il centro strategico delle operazioni effettuate dagli F16 americani, britannici e francesi. Ma non ha chiarito l’entita’ delle forze dispiegate. “Alcuni dicono che la Turchia e’ riluttante ad entrare nella battaglia contro il Daesh. Ma la Turchia e’ quella che fa le proposte piu’ concrete”. (AGI)


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