Coisp: la UE chiede l’identificazione forzata ma agevola le denunce dei clandestini

COMUNICATO STAMPA COISP

Oggetto: Migranti, il Coisp furioso: “Ci vogliono punire perché non usiamo la forza per prendere le impronte, e allo stesso tempo agevolano le denunce dei clandestini per presunti abusi e violazioni dei loro diritti

impronte-migranti

“In questi giorni sentiamo parlare della procedura di infrazione che l’Europa vorrebbe aprire contro l’Italia in tema di mancata identificazione dei migranti, e in particolare per il mancato uso della forza contro i ritrosi, e pensiamo attoniti: ma è la stessa Europa che, in questi stessi giorni, vuole aprire la strada a facili e, c’è da giurarci, strumentali denunce contro le Forze dell’Ordine impegnate nell’operazione Frontex in caso di presunti abusi e violazioni dei diritti umani? Ma insomma, in Europa si sono davvero bevuti il cervello o è una presa in giro?”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo le notizie di questi giorni a proposito della procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese da parte dell’Europa per la mancata identificazione dei migranti e, più in dettaglio, per la mancata raccolta delle impronte digitali, che non di rado non può avvenire a causa del rifiuto degli stessi clandestini di farsi identificare.

Una notizia che si sovrappone all’altra, sempre di queste settimane, che i deputati del Parlamento europeo hanno chiesto a Frontex di dotarsi di un sistema per la gestione delle denunce da parte di migranti e richiedenti asilo che potranno così più facilmente fare ricorso contro gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine ove ritengano violati i propri diritti fondamentali. Richiesta contenuta in una risoluzione non vincolante approvata nei giorni scorsi con 488 voti favorevoli, 114 contrari e 33 astensioni. Nella risoluzione i deputati raccomandano “che l’ufficio del responsabile dei diritti fondamentali trasmetta le denunce nei confronti di agenti distaccati all’autorità nazionale competente”, e si chiede che vengano stanziate risorse per garantire che l’ufficio del responsabile dei diritti fondamentali “sia adeguatamente attrezzato e dotato di personale per gestire le denunce ricevute”.

“E in una giungla di norme, statuizioni fumose e incerte, e pretese pressanti e assillanti di chi vorrebbe i miracoli senza sfortunatamente dirci come dovremmo farli – insiste Maccari -, noi dovremmo essere puniti perché non usiamo la forza nelle identificazioni esponendoci così a denunce strumentali e ignominiose più di quelle che già subiamo quotidianamente? Ma davvero si può credere che siamo così imbecilli? In Italia veniamo sottoposti a inferni giudiziari e mediatici per aver usato la forza secondo le regole e le procedure stabilite, figuriamoci cosa potrebbe accadere se osassimo alzare un solo dito su un migrante per prendergli le impronte… Senza che nessuno, oltre tutto, abbia la bontà o il coraggio di dire esattamente cosa si debba fare e cosa no e come si debba farlo!”.

“In Italia – tuona ancora il Segretario Generale del Coisp – le Forze dell’Ordine compiono un lavoro titanico ed eroico in tema di immigrazione clandestina. Facciamo quello che nessun altro fa e vuole fare, aprendo le porte a chiunque e in qualunque modo e ciò con grandi rischi per la sicurezza interna, e nonostante che la stragrande maggioranza degli immigrati non sia affatto diretta nel nostro Paese ma altrove. Questo fa comodo all’Europa, che osa lamentarsi quando invece neppure sta facendo un minimo della parte di impegni che si è assunta o dovrebbe assumersi per fronteggiare un fenomeno fuori controllo. Noi continuiamo oltre tutto a ritrovarci fra i piedi persone che già abbiamo identificato stabilendo che non dovrebbe stare in Italia e, nonostante li abbiamo rimpatriati, tornano andando in giro a piacimento per l’Europa. Ma chi siede su certe poltrone, tanto per cambiare, non ha idea di come vanno le cose nella realtà e continua a chiedere tutto e il contrario di tutto scaricando ogni problema su quei fessi che portano la divisa”.

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