Erdogan: “la Turchia non fa traffici con l’Isis, sono calunnie”

Lo scontro tra Russia e Turchia e’ sempre piu’ violento dopo l’abbattimento di un jet di Mosca daparte dell’aviazione di Ankara. Mosca accusa la Turchia di fare il doppio gioco e di essere dalla parte dell’Isis, facendo solo finta di combatterlo. Il motivo addotto da Mosca e’ prettamente economico e il dito viene puntato contro Erdogan e i suoi interessi personali. La Turchia e’ il primo consumatore del petrolio venduto dall’Isis, accusa arriva il ministero della Difesa russo, secondo il quale il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan e la sua famiglia sono coinvolti in un business petrolifero con il gruppo jihadista.

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Mosca si spinge fino a dire di essere a conoscenza di tre rotte attraverso le quali l’Isis invia petrolio in Turchia. La Difesa russa rivela inoltre di avere immagini satellitari che dimostrano il transito di autocisterne turche al confine siriano. “Secondo le nostre informazioni, in questo affare criminale sono coinvolti il presidente Erdogan e la sua famiglia”, ha affermato il viceministro della Difesa Anatoli Antonov, nel corso di una conferenza stampa. “Gli introiti derivati dalla vendita di petrolio, circa 2 miliardi di dollari, e’ una delle piu’ importanti fonti di finanziamento delle attivita’ terroristiche in Siria”, ha aggiunto Antonov.

“Quelle a nostra disposizione sono solo una parte delle informazioni sugli “orribili crimini commessi dai funzionari turchi, che finanziano direttamente il terrorismo internazionale. Antonov ha negato che l’obiettivo di queste accuse siano le dimissioni di Erdogan. “Il nostro obiettivo – ha affermato – e’ la lotta congiunta contro i finanziamenti al terrorismo”. L’accusa del ministero della Difesa russo e’ precisa: la Turchia compra “200.000 barili al giorno di petrolio” al giorno dall’Isis e invia armi ai terroristi. Una pratica, quest’ultima, ha detto il capo del Centro nazionale per la difesa, Mikhail Mizintsev, che Ankara non ha intenzione di fermare.

“Nell’ultima settimana sono passati dalla Turchia alla Siria 2.000 militanti, piu’ di 120 tonnellate di munizioni e circa 250 veicoli destinati all’Isis e alle unita’ di Jabhat al-Nusra”, ha affermato Mizintsev. Il generale ha aggiunto che le informazioni sui quantitativi e sulle rotte usate dalla Turchia riguardano munizioni, componenti di esplosivi, dispositivi di comunicazione.

La prossima settimana Mosca presentera’ ai giornalisti le informazioni in suo possesso sui quantitativi e le rotte usate dalla Turchia per inviare all’Isis armi, munizioni, componenti di esplosivi, sistemi di comunicazione. Lo riferisce il capo del Centro nazionale per la difesa, Mikhail Mizintsev, aggiungendo che ai giornalisti saranno presentate anche informazioni di addestramento di militanti in territorio turco.

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La replica di Erdogan: “Nessuno ha il diritto di calunniare la Turchia accusandola di comprare petrolio dall’Isis”, dice il presidente turco replicando alle accuse arrivate da Mosca, ribadendo che e’ pronto a dimettersi nel caso in cui la Russia provi le sue accuse. “Non ho perso i miei valori a tal punto di comprare petrolio da una organizzazione terroristica”, ha aggiunto il leader turco che il ministero della Difeas russo ha accusato di esere coinvolto personalmente nel traffico del petrolio jihadista. Un tempo “le dichiarazioni di Vladimir Putin su di me riguardavano sempre il mio coraggio e la mia audacia”, ha aggiunto Recep Tayyip Erdogan, parlando con i giornalisti a proposito delle bordate arrivate dal Cremlino, come riferisce l’edizione on line del quotidiano Sabah. “Parlava molto del mio essere uno statista onesto, quando incontrava l’ex presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e l’ex cancelliere tedesco Gerard Schroeder”, ha ricordato Erdogan sull’aereo che lo ha portato in visita in Qatar.

Nel frattempo la compagnia petrolifera turca Botas si e’ affrettata a firmare un accordo con la Qatar Petrol per la fornitura a lungo termine di Lng (liquid natural gas) alla Turchia. Nel timori che Mosca possa tagliare le forniture di gas a causa della tensione seguita all’abbattimento del jet russo da parte di Ankara avvenuto lo scorso martedi’. Lo ha annunciato il presidente Recep Tayyip Erdogan facendo anche sapere che i due paesi hanno annullato le richieste di visa. La Turchia si e’ trovata a fronteggiare la rottura dei rapporti con la Russia, dalla quale importa piu’ del 50% del proprio fabbisogno di gas. L’annuncio di questo nuovo accordo e’ stato dato al termine di un incontro di due ore con l’emiro Tamim Bin Hamad Al Sani a Doha, dove Erdogan si e’ recato direttamente da Parigi dopo aver preso parte alla Conferenza sui cambiamenti climatici. AGI

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