La spending review della Serracchiani, ai pazienti ricoverati viene negata l’acqua

Sanità-shock, Ziberna (FI): «Spending review, ai pazienti viene negata l’acqua»

«Un cittadino mi ha segnalato che alla propria figlia, degente al nosocomio del San Polo di Monfalcone, non viene somministrata l’acqua potabile, oltre i pasti, né minerale in bottiglia né in caraffa o bicchiere da rubinetto. Avendo la segnalazione dell’inverosimile mi sono immediatamente rivolto con mail al Dirigente dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 2 “Bassa Friulana-Isontina” per aver spiegazione di ciò che ritenevo fosse un equivoco».

Lo rileva in una nota Rodolfo Ziberna, consigliere regionale di Forza Italia.

«Questa – continua la nota – è stata la risposta della Direzione Generale secondo la quale a seguito di una << attenta analisi sono emerse nell’ambito regionale le più disparate situazioni e diversità di comportamento. Ci sono Aziende come l’AOUTS, l’ AAS n.5 e l’AAS n.4 (limitatamente alle strutture residenziali) che forniscono bottigliette d’acqua ai degenti; altre invece no quali: AAS n.3 e CRO che invece non le forniscono. Presso la “ex A.S.S. n.5” vengono fornite esclusivamente ai pazienti delle RSA e delle Pediatrie; mentre presso la “ex A.S.S. n.2”, l’acqua in bottiglietta veniva fornita in origine, ma poi successivamente per misure collegate alla “spending review”, è stata tolta dalla composizione del vassoio personalizzato. >>». ziberna

«Ha – ancora Ziberna – dell’incredibile che pazienti e familiari siano pertanto costretti ad acquistare l’acqua potabile presso i distributori automatici a 50 centesimi per una bottiglietta da mezzo litro, e la situazione è aggravata a causa dell’impossibilità di alzarsi per taluni degenti. La Giunta regionale evidentemente ignora che agevolmente per grandi quantitativi si posso acquistare bottiglie da un litro e mezzo a 20 centesimi e che l’acqua di rubinetto non costa più di 2 euro ogni mille litri. Per questa ragione sono intervenuto rivolgendo all’assessore regionale alla salute Maria Sandra Telesca una interrogazione a risposta urgente per sapere se condivida la scandalosa non somministrazione di acqua ai degenti e quanto incida questa soppressione sul costo medio di degenza giornaliero, risparmio che stimo essere sull’ordine dei 3 o 4 centesimi al giorno su un costo medio di 500 euro».

«Nella sua risposta – sottolinea il consigliere – l’assessore regionale, che speravo avrebbe assicurato di voler ripristinare la somministrazione dell’acqua, invece ha solamente comunicato che sono in corso “verifiche in tutte le strutture e che effettivamente emergono diversità di comportamento nella distribuzione di bottigliette di acqua agli ospiti. ….omissis… Ritengo doveroso attivare la Direzione centrale salute affinché provveda nel più breve tempo possibile ad una valutazione complessiva del problema dando disposizioni di carattere generale in merito”».

«L’assessore – conclude la nota – si è difesa affermando che la giunta Serracchiani non ha deciso di interrompere la somministrazione, ma sebbene informata dalla mia denuncia non ha ritenuto di dare disposizioni alle Aziende per l’assistenza sanitaria per il ripristino. Insomma…la giunta Serracchiani non dà da bere agli assetati!»

triesteprima.it

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