Prostituzione: traffico di donne su barconi di migranti, 4 fermi

Donne destinate alla prostituzione arrivavano dalla Nigeria in Italia sui barconi di migranti che salpano dalla Libia. E’ lo scenario ricostruito da un’indagine della Squadra Mobile di Ragusa che ha fermato quattro persone in diverse localita’ d’Italia, accusate di appartenere a tre diversi gruppi criminali che agivano agito direttamente o indirettamente in contatto con i trafficanti libici e con i loro fiancheggitori in Nigeria, per reclutare in quel Paese le vittime, da far poi entrare clandestinamente in Italia per farle prostituire e sfruttarne i profitti.

nigeriane

L’input alle indagini e’ venuto nello scorso febbraio dalle dichiarazioni fatte alla polizia da una nigeriana di 23 anni subito dopo il suo sbarco avvenuto a Pozzallo. Ha raccontato di essere stata avvicinata in patria da una connazionale e convinta a lasciare l’Africa dove viveva in condizioni di grave indigenza, e andare in Italia con la promessa di un lavoro come babysitter per aiutare cosi’ economicamente la sua famiglia. Nel novembre 2014 la ragazza era partita dalla Nigeria e aveva attraversato il Niger per raggiungere la Libia. Qui, dopo tappe a Gadron e Saba, aveva cercato di trasferirsi a Tripoli ma era stata arrestata e trattenuta per 40 giorni da un gruppo di libici, noti come ‘Asma Boys‘. Durante la prigionia, aveva appreso di essere destinata a fare la prostituta in Italia per pagare il suo riscatto con i guadagni sul mercato del sesso. Da questa vicenda, la polizia e’ risalita a tre organizzazioni criminali coordinate da un personaggio misterioso chiamato ‘Papa’, un nigeriano che agisce nella zona del porto di libico di Zawra dove gestisce la permanenza in Libia delle nigeriane da sfruttare come prostitute e ne prepara il viaggio clandestino verso l’Italia. (AGI) .

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