Stralci del vademecum dell’emigrante Italiano nell’anno 1912

 

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Le raccomandazioni a chi emigrava: “Italiani che partite, siate laboriosi puliti, e rispettate che vi accoglie”. Il Commissariato Generale dell’Emigrazione del Regno d’Italia aveva distribuito ai nostri connazionali, in partenza per il mondo, un libretto dal titolo: “Avvertenze per l’Emigrante Italiano”, di cui si riportano brevi stralci.

“L’emigrante farà bene ad assicurarsi che nel Paese in cui intende recarsi trovi effettivamente e subito impiego remunerativo. E’ opportuno procurarsi preventivamente un contratto di lavoro” e poi è anche opportuno “che si faccia visitare dall’ufficiale sanitario del suo Paese” e che “inizi subito le pratiche per ottenere il passaporto, che è documento indispensabile per emigrare e per soggiornare all’estero senza inconvenienti, necessario qualunque sia il Paese di destinazione”. E, in caso di Paesi al di là dell’oceano, anche un certificato di “assicurato imbarco”.

Insomma, nessuna immigrazione clandestina di massa, come molti vorrebbero alle nostre latitudini… “L’emigrante non vada a zonzo” e “nel giorno dell’imbarco aspetti, composto e disciplinato, il suo turno di visita sanitaria, senza tentare di sottrarvisi”…

“L’emigrante durante il viaggio tenga un contegno serio e riguardoso verso tutti e in specie verso le donne e i bambini”… “Nella ricerca di lavoro l’emigrante mantenga la sua dignità di lavoratore e di italiano”, “tenga costantemente un contegno serio e corretto”, “sia rispettoso ed ossequiente alle leggi locali e al personale che le applica, non parli male del Paese che lo ospita, si faccia notare come esempio di laboriosità, di ordine e di pulizia nel corpo e nel vestito, di morigeratezza nei costumi e nella vita privata, di educazione, di affetto per la famiglia, di onestà e di disciplina nella società (…).

Eviti in modo assoluto l’ubbriachezza (con due bi, sic), l’alcoolismo, il giuoco che inducono al vizio e al disordine e danneggiano la salute. L’immigrato lavori e risparmi”…

Cav. Ivaldo Casali
(Reggio Emilia)

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