Se Kiev non riesce a stroncare il traffico illegale del materiale radioattivo, una “bomba sporca” potrebbe finire nelle mani dei radicali ucraini o nel Medio Oriente.
Lo ha dichiarto lo storico e analista politico inglese Martin McCauley, intervistato dalla televisione Russia Today.
La sostanza radioattiva (presumibilmente, Uranio-238), sequestrata dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina a un gruppo di criminali nella regione di Ivano-Frankovsk, può essere usata per la costruzione di cosiddette “bombe sporche”, ha detto McCauley.
Secondo l’analista, l’instabilità della situazione in Ucraina potrebbe consentire ai criminali di impossessarsi di armi nucleari.
“Il sistema di sicurezza in Ucraina è molto fragile. Plutonio e tutti gli altri materiali, che potrebbero essere usati per costruire una “bomba sporca”, devono essere chiusi in un posto sicuro e sorvegliati dai militari. Lo Stato deve avere il controllo di questi materiali”, ha osservato McCauley.
Il fatto che i criminali siano entrati in possesso del materiale radioattivo dimostra che il governo di Kiev non è in grado di garantire la sicurezza nel paese. In questo clima di precarietà, l’Uranio-238, se finisse nelle mani degli oppositori di Poroshenko, potrebbe essere usato anche contro il regime.
L’analista ha rilevato che il controllo sul traffico di sostanze radioattive sta diventando sempre più difficile. Per creare una bomba basta anche una piccola qantità di uranio, mentre gli specialisti che sanno come costruirla nel mercato nero non mancano.
“Se alla fine una “bomba sporca” finisce nelle mani dei terroristi del Medio Oriente, lo scenario dell’incubo diventerà reale”, — ha aggiunto Martin McCauley.