Immigrati, Scotti: i Paesi devono capire che si sta riscrivendo la geografia del mondo

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“Non è buttandoli a mare che si risolve il problema dell’immigrazione, vorrei che fosse chiaro. Oggi, nel mondo, l’immigrazione ha raggiunto numero elevati, perché si sta riscrivendo la geografia del mondo ed è questo che i paesi a non vogliono capire“. Lo ha detto l’ex ministro degli Esteri, Vincenzo Scotti, intervenendo al ‘Festival del lavoro’ in corso a Palermo.

In realtà in molti hanno capito benissimo. Ciò che non è chiaro è chi e perchè ha deciso – senza interpellare i popoli dei Paesi interessati –  che la geografia del mondo debba essere cambiata.

“In dieci anni – continua Scotti –  ci sono state otto crisi finanziarie con conseguenza drammatiche sulla miseria. Poi ci sono emergenze particolari, ma non confondiamo le emergenze con il fenomeno di fondo, si fa grande confusione. Noi siamo arrivati in passato a 5 milioni di immigrati che hanno coperto lavori e non hanno creato nessun problema, perché hanno coperto attività che gli italiani non volevano più affrontare. Il problema non si risolve con i grandi proclami e con la spada”, ha osservato.

Per comprendere chi è Vincenzo Scotti – A novembre 2011, insieme ad alcuni deputati del suo partito, Vincenzo Scotti scrisse una lettera in cui invitava il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dimettersi e accettare un governo di unità nazionale.

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3 thoughts on “Immigrati, Scotti: i Paesi devono capire che si sta riscrivendo la geografia del mondo

  1. Scotti e’ un vetero democristiano afflitto da cattocomunismo buonista…dice le stesse idiozie del papa con uno sguardo miope ed astigmatico…non mette a fuoco nulla che non abbia sotto il naso….e’ incapace di comprendere la realtà diversa dalla sua che e’ sempre stata quella di un privilegiato della casta putrefatta che governa da anni questo paese in declino.

  2. Basta con la bufala dei lavori che gli italiani no vogliono fare.La realtà è che oggi gli imprenditori si trovano nella vantaggiosa condizione di avere tanti immigrati che cercano lavoro e lo contendono agli autoctoni, Se io sono un imprenditore e cerco un operaio posso scegliere tra uno autoctono iscritto e difeso nei suoi diritti da un sindacato e uno immigrato senza nessuno che difenda i suoi diritti disposto a lavorare come e quando l’imprenditore vuole senza limiti di orari le festività a prezzi stracciati che l’extra comunitario può accettare perché non paga tasse e magari vive in abitazione fornita gratis dal comune e altre simile agevolazioni ( niente ici, imu tari tasi etc.). Mi dite cosa scelgo ?

  3. Ecco n’altro che vuole farci credere che Giulio Cesare morì per un raffreddore…. ah ah ah …..SCOTTIIIIIIIIII ! Inventatene n’altra !

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