Siria, Isis torna a Kobane entrando dalla Turchia “è una mattanza”

Decine e decine di cadaveri sulle strade, centinaia di feriti barricati in casa, in attesa di soccorsi che difficilmente potranno arrivare: all’indomani del nuovo attacco dei miliziani dell’Isis, un abitante di Kobane, Mustafa Ebdi, racconta la drammatica situazione nella cittadina siriana diventata simbolo della resistenza all’avanzata jihadista. Un racconto disperato, accompagnato da nuove accuse contro la Turchia: “Ostacola l’ingresso dei feriti”. Secondo questa fonte locale, le vittime sono oltre 200. Un bilancio molto più pesante di quello diffuso stamattina dal’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui le vittime tra i civili sono almeno 120.

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Oggi un portavoce dei combattenti curdi delle Unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg) ha postato un appello su Facebook, chiedendo ai curdi della vicina città turca di Suruc di mobilitarsi per donare sangue. “Il numero delle vittime è terribile”, scrive Mustafa Bali in un post.”E’ stata una vera mattanza.

Tutto è cominciato ieri verso le quattro del mattino quando i jihadisti armati dell’Isis sono entrati dalla Turchia nel quartiere della dogana per poi proseguire e posizionarsi nella zona di Kani, in prossimità del centro, e da lì raggiungere il quartiere di Maqtadah, e la parte est di Kaziah darwish – ha dettagliato al telefono con askanews Ebdi – Un altro gruppo è entrato a Kobane arrivando da Sarin Marin, attraversando i valichi in compagnia di donne armate; tutti erano vestiti con le divise militari delle Ypg, (le Unità di Difesa del Popolo curdo, ndr.) Questo gruppo si è posizionato nel perimetro della scuola Al Aanin e nell’adiacente giardino pubblico, fino alla strada di Al Tell

.I terroristi si sono appostati sui sui tetti e hanno cominciato a prendere di mira i passanti, altri bussavano alle porte delle case, entravano e uccidevano chiunque trovassero dentro. Altri ancora sparavano all’impazzata, contro ogni persona capitasse a tiro”.”Secondo le primissime stime sono oltre 200 i morti: ci sono decine di cadaveri di civili nelle strade e all’interno delle case. Centinaia di civili feriti stanno all’interno delle loro abitazioni in attesa di soccorsi”, ma “la Turchia ostacola l’ingresso dei feriti” sul suo territorio.

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