Svela la nuova enciclica del Papa, punito il giornalista Sandro Magister

Punito Sandro Magister, il giornalista de L’Espresso che ha svelato la nuova enciclica del Papa

 

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ROMA – Un incipit ripreso dal Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi, centonovantadue pagine, sei capitoli e due preghiere conclusive. La molto attesa e altrettanto temuta enciclica ecologica di Papa Francesco, Laudato si’, che verrà pubblicata giovedì prossimo dal Vaticano, è stata anticipata, nel pomeriggio di ieri, sul sito internet de “L’Espresso”, in quella che è stata letta, nel Palazzo apostolico, come un’azione di disturbo ispirata dal desiderio di depotenziare il messaggio sociale del Pontefice che ha preso il nome di San Francesco.

COS’E’ SUCCESSO – Al giornalista autore – il vaticanista di lungo corso Sandro Magister – è stato ritirato l’accredito vaticano. La pubblicazione di un testo su cui vi era l’embargo “rappresenta evidentemente un’iniziativa scorretta, fonte di forte disagio per moltissimi colleghi giornalisti e di grave turbamento del buon servizio di questa sala stampa”, scrive in una nota affissa nella bacheca della sala stampa il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, che comunica, nella nota datata ieri, che l’accredito è “sospeso da domani a tempi indeterminato”. Lo stesso padre Lombardi, in una nota distinta diramata già nel pomeriggio di ieri, affermava

E’ stato pubblicato il testo italiano di una bozza dell’Enciclica del Papa Laudato si’. Si fa presente che non si tratta del testo finale e che la regola dell’embargo rimane in vigore. Si invita a rispettare la correttezza giornalistica che richiede di attendere la pubblicazione ufficiale del testo finale.

Il testo, però, era ormai pubblico e diversi quotidiani, italiani e non solo, hanno pubblicato oggi stralci della lettera papale, suscitando ulteriore irritazione in un Vaticano che sembra però propenso a non tornare ulteriormente sulla questione.

L’ENCICLICA – E’ piuttosto inconsueto che un Pontefice dedichi una lettera ad un tema apparentemente poco religioso come l’ecologia, riconvertendo in chiave francescana una Chiesa abituata, negli ultimi decenni, a intervenire piuttosto su questioni di bioetica, indirizzandosi non solo ai cattolici ma a tutti (Giovanni XXIII avrebbe detto: agli uomini e alle donne di buona volontà), toccando questioni controverse come il riscaldamento globale, la decrescita, il rischio che la scarsità di risorse (acqua, fonti energetiche) provochino, nel medio periodo, disastri e guerre. E collegando idealmente il proprio intervento magisteriale al vertice sul clima convocato dall’Onu a Parigi a dicembre prossimo.

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