Il Pd perde Venezia dopo 22 anni e in Toscana ha perso tutti i ballottaggi

Risultato clamoroso in Toscana, dove il Pd ha perso tutti e tre i ballottaggi in programma ieri. La sorpresa maggiore si è registrata ad Arezzo, unico capoluogo di provincia al voto, dove il renziano Matteo Bracciali, partito con un vantaggio di 8 punti dopo il primo turno, è stato sorpassato da Alessandro Ghinelli di Forza Italia, che ha raggiunto il 50,83% dei voti. A Viareggio (Lu) Giorgio Del Ghingaro, ex sindaco Dem di Capannori, ha battuto il candidato “ufficiale” del Pd Luca Poletti con il 60,33% dei voti. A Pietrasanta (Lu) Massimo Mallegni, candidato di centrodestra, ha superato Rossano Forassiepi con il 54,53% dei consensi. Afe

Venezia, Arezzo e Matera al centrodestra, Lecco, Macerata e Mantova al centrosinistra. In laguna e nella citta’ toscana si consumano i due ‘ribaltoni’ piu’ clamorosi col Pd e tutto il centrosinistra che esce sconfitto. A Venezia cambia la giunta dopo 22 anni. Il candidato di centrodestra Luigi Brugnaro, sostenuto da Fi, Ncd, liste civiche, ha ottenuto al ballottaggio oltre il 53% dei voti. Il centrodestra strappa al centrosinistra anche il comune di Arezzo: Alessandro Ghinelli (sostenuto da Fi, Lega, Fdi, civica) ha ottenuto il 50,8% dei voti.

venezia-Brugnaro

Pd ko anche a Matera dove Raffaello De Ruggieri, sostenuto da Forza Matera e civiche, ha ottenuto al ballottaggio il 54,51% dei voti mentre Salvatore Adduce (Pd, Api, Sel e civiche) si e’ fermato al 45,49%. Il centrosinistra ha invece confermato al ballottaggio il sindaco di Lecco – Virginio Brivio (Pd, liste civiche) ha ottenuto il 54,38% dei voti – e quello di Macerata: Romano Carancini, sostenuto da Pd, Udc, Idv, Sinistra, ha ottenuto il 59,11% dei voti. A Matova e’ il Pd a strappare il sindaco al centrodestra: Mattia Palazzi (Pd, Sel, civiche) ha ottenuto al ballottaggio il 62,56% dei voti.

Si sono chiusi ieri sera alle 23 i seggi in 65 comuni dove si e’ votato per il ballottaggio. Oggi fino alle 15 si potra’ votare solo nei comuni siciliani, tra cui il capoluogo Enna. I dati definitivi sull’affluenza (65 comuni su 65) indicano che ha votato il 47,11% degli aventi diritto. Al primo turno era andato alle urne il 62,91%. Circa due milioni di votanti sono stati chiamati alle urne per il turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci di 65 comuni, di cui 11 capoluoghi di provincia (Lecco, Mantova, Rovigo, Venezia, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Trani, Matera, Nuoro), che ha riguardato 2.160.550 elettori, di cui 1.036.159 maschi e 1.124.391 femmine.

Le sezioni elettorali sono 2.524. La sfida clou era comunque quella per il sindaco di Venezia dove il Pd e il centrosinistra cercavano di confermarsi per il 22esimo anno consecutivo (il primo cittadino e’ espressione della sinistra dal 1993): Felice Casson del Pd aveva chiuso al primo turno al 38% mentre lo sfidante di Forza Italia, Luigi Brugnaro, aveva ottenuto il 28,6%. Fra affluenza in calo, ferma al 49,01% rispetto al 59,81% del primo turno, ferite lasciate dall’inchiesta sul Mose, polemiche e cambiamenti dopo 11 mesi di commissariamento prefettizio, i cittadini di Venezia hanno deciso di cambiare pagina ed eleggere Luigi Brugnaro, imprenditore, patron della Reyer di basket, ex presidente della Confindustria locale, sostenuto, oltre che da diverse civiche, da Forza Italia e dalla Lega Nord.

Pd perde Venezia, Arezzo, Nuoro, Fermo ma strappa Mantova e Trani al centrodestra

Un risultato a suo modo storico: in citta’, dal 1993, anno in cui venne introdotta l’elezione diretta del sindaco, infatti, la citta’ era sempre stata appannaggio del centrosinistra, con le giunte guidate da Massimo Cacciari, Paolo Costa e Giorgio Orsoni, che l’hanno scorso si dimise dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta sul Mose. Niente da fare dunque per il senatore del Pd, che, dopo aver vinto le primarie, ha compattato dietro di se’ il partito e il centrosinistra, incassato il sostegno degli sfidanti e del premier Matteo Renzi, ma, nonostante il vantaggio di 10 punti al primo turno, non e’ riuscito a recuperare abbastanza voti per mantenere il vantaggio del primo turno. A favore di Brugnaro, invece, hanno giocato gli accordi trovati in queste due settimane con la Lega Nord, che ha schierato al suo fianco anche il presidente della Regione, Luca Zaia, e con Francesca Zaccariotto, ex presidente della Provincia.

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