Merkel e Hollande: Aiutare i Paesi poveri contro il riscaldamento globale

 

Si chiude oggi a Berlino il sesto dialogo di Petersberg sul clima, incontro informale istituito dalla cancelliera tedesca Angela Merkel nel 2010 a cui partecipano ministri e rappresentanti di 35 Paesi del mondo, in cui si sta cercando di far progredire i negoziati in vista del summit sul clima di Parigi di dicembre. Scopo di quel vertice sarà trovare un nuovo accordo mondiale sull’inesistente  riscaldamento globale a sostituzione del protocollo di Kyoto del 2007.

Il riscaldamento globale è stato inventato per impedire lo sviluppo e l’industrializzazione.

I DATI SUL RISCALDAMENTO GLOBALE FALSIFICATI DAL GOVERNO PER FINGERE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO!

 Non è vero che ci stiamo squagliando. Il surriscaldamento del pianeta è un’enorme bufala

E questo “signore” è uno degli inventori del riscaldamento globale, ingegnere ferroviario (privo di qualsiasi qualifica nel campo delle scienze climatiche)  che è diventato miliardario con la bufala del riscaldamento globale leggi  IPCC, GLI SPORCHI AFFARI DEL DOTT. PACHAURI

Merkel, insieme con il presidente francese François Hollande, ha sottolineato la necessità che l’Unione europea e i Paesi industrializzati si impegnino maggiormente nella lotta contro il riscaldamento globale, aiutando i Paesi emergenti o in via di sviluppo, che a causa delle politiche contro le emissioni di CO2 non si svilupperanno MAI.

La pagliacciata climatica

Gli Stati industrializzati, ha detto Merkel, hanno “l’obbligo” di aiutare quelli emergenti condividendo con loro le tecnologie che permettono di ridurre le emissioni di gas serra. “I Paesi in via di sviluppo necessitano di aiuto” in primo luogo “nella mitigazione e nell’adattamento” agli effetti tangibili del riscaldamento globale, come la desertificazione e le catastrofi naturali, ha detto Merkel.

Hollande ha aggiunto alle parole della cancelliera un appello ai Paesi industrializzati affinché appoggino finanziariamente le economie in via di sviluppo, per convincerle a entrare a far parte dell’accordo che si spera di chiudere a Parigi.

“I Paesi emergenti non accetteranno alcuna intesa se non saranno accompagnati nei loro sforzi”, ha affermato Hollande. Il presidente francese ha inoltre sottolineato che l’accordo di Parigi deve essere “globale” e completo, “vincolante” e “differenziato”, in modo che tenga conto sia delle particolarità dei Paesi industrializzati sia di quelle dei Paesi in via di sviluppo.

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