EXPO 2015: “La città di Milano sia considerata come l’Afghanistan”

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BILELLO (COCER INTERFORZE): “I militari hanno più dignità all’estero e non a Milano”. Prosegue BILELLO: I militari a Milano patiscono enormi problemi logistici “tende da campo”, all’interno delle quali si avvertirebbero “circa 40 gradi di giorno e 10 di notte” con servizi igienici “insufficienti e in condizioni poco dignitose” con foto che tempestano gli organi di stampa per il loro crudo ed eloquente contenuto e non considerando anche la differenza di trattamento con i colleghi di altre forze di polizia .

Tali incredibili condizioni sono state denunciate da vari organi di stampa e sono stati oggetto di sindacato ispettivo al Senato della Repubblica. Continua BILELLO: “Queste condizioni non sono verificabili all’estero tranne avamposti estremi da altre parti vengono utilizzati i più dignitosi moduli abitativi, di contro a Milano, In Italia nel 2015 per una manifestazione programmata da anni si ritrovano tali condizioni.
Per questi motivi, si chiede che Milano per i militari sia considerata almeno come l’Afghanistan, altro che benessere del personale militare

Un militare intervistato da liberoQuotidiano, ha dichiarato:

“”In circa 400, siamo stati posizionati a Bellinzago Novarese, a circa un’ora e mezza di strada dall’Expo e qui dovremmo rimanere fino al termine dell’evento, ci sono altri militari dislocati in altri accampamenti, mentre altri ancora, hanno trovato una sistemazione in caserma anche se con difficoltà per i posti limitati. Facciamo turni sulle 24 ore – afferma il militare – e a causa della distanza (un’ora e mezza) spesso si rimane senza pranzo e/o senza cena. Per recarci sul posto di servizio, dobbiamo prepararci con largo anticipo, e visto che la mensa di giorno è aperta dalle 12:00 alle 14:00, o prima di intraprendere il nostro turno alle 13:00, o quando si termina allo stesso orario, causa anche il traffico, nel primo caso si è troppo in anticipo, nel secondo si arriva tardi, in ogni caso la mensa è chiusa e ci si arrangia col pranzo al “sacco”, dove troviamo qualche fettina di pane, scatolette e merendina..[…]”

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