“Nuovi inglesi” si uniscono all’Isis, anche i bambini sul fronte dell’odio

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La guerra santa non conosce limiti di età. Alcuni bambini partono loro malgrado per il fronte dell’odio, al seguito dei genitori. Altri, appena piu’ grandi, sembrano gia’ pronti a prendere esempio dalle gesta sanguinarie dell’Isis. A testimoniarlo, in queste ore, due storie esemplari che rimbalzano dalla Gran Bretagna: da dove un’intera famiglia di fede musulmana – e non è la prima – ha fatto perdere le tracce per raggiungere la Siria sulle orme del Califfo, prima di essere fermata dalle autorita’ turche a un passo dalla meta; e dove un ragazzino di 14 anni e’ stato arrestato per sospetta complicita’ in un progetto terroristico in piena regola che si sarebbe dovuto consumare nella remota Australia.

La famiglia ‘scomparsa’ e’ stata intercettata anche grazie a una campagna mediatica a colpi di foto. Foto d’archivio, come quella che mostrava il padre, Asif Malik, 31 anni, fra i manifestanti di un qualche raduno islamico-radicale a Londra. Ma soprattutto immagini recenti – per quanto sfocate – riprese della videocamera di sorveglianza che hanno colto l’uomo alla testa del suo piccolo seguito agli imbarchi di Dover nel fine settimana.

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Prima tappa, secondo Scotland Yard, di un viaggio che attraverso la Francia e la Turchia avrebbe dovuto concludersi nell’inferno siriano. Nelle istantanee Asif compariva con la moglie Sara Kiran, di 29 anni, la figlia di sette e i tre maschietti di 4, 2 e un anno: il piu’ piccolo fiduciosamente abbarbicato in braccio al papa’. Ed e’ probabilmente grazie a questi flash – oltre che allo scambio di informazioni fra gli apparati di Londra e Ankara – che il gruppetto e’ stato infine individuato e bloccato dai turchi, diventati negli ultimi mesi meno ‘tolleranti’ sulla linea di confine del fronte jihadista.

I Malik sono residenti a Slough, nel Berkshire. Ma da almeno tre giorni parenti e amici avevano perso ogni contatto con loro. E in extremis hanno dato l’allarme, mostrandosi per una volta consapevoli che la Siria – come ha sottolineato a caldo un funzionario della polizia, anche a costo di scivolare nell’ovvio – sia davvero un posto “pericoloso. Specie per dei bambini”.

Redazione Tiscali

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