Infiltrazioni mafiose in Emilia R., “inappropriato il quadro legislativo”

Infiltrazioni mafiose: “Non bastano gli osservatori, i cortei e le tavole rotonde. Gli scandali della cronaca giudiziaria smentiscono le parole rassicuranti dell’assessore Massimo Mezzetti. In Emilia Romagna dilaga incontrollato il germe mafioso. Inappropriato il quadro legislativo settoriale regionale.”

assessore Massimo Mezzetti
assessore Massimo Mezzetti

“Una risposta banale e auto compiacente quella dell’assessore Mezzetti alla nostra interrogazione (N.248/2015) sulle infiltrazioni mafiose che tuttavia ci lascia insoddisfatti e stride con gli episodi di cronaca delle ultime settimane. Sono i titoli dei giornali, le arrendevoli dichiarazioni di Sindaci e Amministratori locali a smentire la sviolinata di Mezzetti in tema di politiche per la legalità.” “Abbiamo già evidenziato – in una precedente interrogazione – gli scarsi risultati conseguiti dal progetto “Città Sicure” della Regione Emilia Romagna inaugurato nel 1994. Sono i dati, esplicitati nell’interrogazione stessa, a dare conferma del trend negativo sul fronte sicurezza e a scoraggiarne ulteriori finanziamenti.

Appare poi evidente se non addirittura imbarazzante come le due specifiche leggi di settore di cui parla nella sua risposta Mezzetti (L.R. 11/2010, L.R. 3/2014) siano non soltanto insufficienti per contrastare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose ma al contempo “deficitarie” dal punto di vista dei risultati conseguiti. Non bastano i cortei, le manifestazioni, le tavole rotonde, le attività seminariali e gli osservatori locali che sapientemente l’assessore snocciola nel suo rendiconto. Tutte queste iniziative, abilmente strutturate nella forma ma scarse sul piano dei risultati conseguiti nella lotta vera alle infiltrazioni mafiose, non vanno a contrastare la radice autoctona delle dinamiche criminali regionali e soprattutto non leniscono la gravità della situazione.”

“Quello che purtroppo emerge con drammatica trasparenza” – conclude il consigliere leghista romagnolo – “è la cronicità dell’emergenza mafia in Emilia Romagna, la tragica consapevolezza dell’esistenza di un potere criminale che ha infettato parte del tessuto economico politico locale. Il ‹caso› riportatoci dalla stampa del Sindaco di Brescello, la maxi Operazione Aemilia e, ultima in ordine di tempo, l’inchiesta sulla rete tentacolare della Cpl Concordia – la cooperativa rossa emiliana al centro del vortice giudiziario sugli appalti truccati nel settore energetico – sono solo alcuni degli esempi più scoraggianti di come le azioni intraprese dalla Regione Emilia Romagna in materia di prevenzione da un lato e di interventi legislativi dall’altro siano palesemente insufficienti e scarsamente produttivi.”

Massimiliano Pompignoli (Lega Nord Romagna)

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