Meno fondi per gli immigrati, piu’ risorse per la sicurezza. Ira di Sel

Governo, i soldi “dei migranti” per combattere il terrorismo

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Per finanziare parte dell’operazione “Strade sicure” il governo ha deciso di attingere al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, decurtandolo di 14.830.629 euro: è quanto si evince dall’articolo 5 del decreto legge sul contrasto all’Isis ed al terrorismo internazionale e che proroga le missioni militari.

Una decisione, quella presa dal ministro Alfano, destinata a suscitare non poche polemiche. La norma in questione è quella che incrementa da tremila a 4.800 il numero di militari impegnati nell’operazione volta al controllo del territorio, alla vigilanza a siti e obiettivi sensibili ed alla prevenzione dei fenomeni di criminalità organizzata e ambientale nella regione Campania, “anche in relazione alle straordinarie esigenze di sicurezza connesse alla realizzazione dell’Expo 2015”. L’operazione costerà in tutto 29.661.258 euro. Di questi, la metà saranno finanziati, appunto “mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo”.

Contro il taglio dei fondi per l’asilo tuona Sel: “È un fatto gravissimo: non si combatte il terrorismo togliendo i soldi a chi deve costruire accoglienza e integrazione – dice il capogruppo alla Camera Arturo Scotto – Sull’asilo ci sono stati già tagli impressionanti negli ultimi mesi. Ora si abbatte una nuova scure sulla prospettiva di creare integrazione, accoglienza e convivenza. Su questo e su altri contenuti del decreto daremo battaglia”. Proprio ieri sera, l’Aula della Camera aveva bocciato le pregiudiziali di costituzionalità sul decreto.

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