Sbarchi, Gentiloni: Non possiamo voltarci dall’altra parte, lasciando i migranti al loro destino

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L’aggravarsi dell’emergenza terrorismo in Libia ha portato a un notevole incremento dei flussi migratori verso l’Italia, in aumento del 59% in questo primo mese e mezzo del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014, che non erano dunque provocati da “Mare Nostrum”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha rinnovato la richiesta all’Ue di investire a riguardo maggiori risorse ma ha ribadito che l’Italia “non puo’ voltarsi dall’altra parte” sul dramma degli sbarchi.

“Il deterioramento della situazione sul terreno e la crescente minaccia terroristica porta anche all’aggravarsi del dramma delle migliaia di persone che fuggono via mare sui barconi verso le nostre coste”, ha ricordato il capo della diplomazia alla Camera durante l’informativa urgente del governo sui recenti sviluppi della situazione in Libia, “In proposito i dati a disposizione sono molto chiari e diocono che il numero degli sbarchi e’ molto aumentato rispetto allo scorso anno: dal 1 gennaio a meta’ febbraio sono infatti arrivate nel nostro Paese 5.302 persone, mentre nello stesso periodo dello scorso anno gli sbarchi erano stati 3.338.

Non era dunque Mare Nostrum ad attirare i migranti, bensi’ il dramma delle aree di crisi su cui speculano, nel vuoto istituzionale libico, bande criminali assai agguerrite”. Di fronte “alla crescita dell’onda migratoria, una cosa e’ certa”, ha chiarito il titolare della Farnesina, “Non possiamo voltarci dall’altra parte, lasciando i migranti al loro destino. Non possiamo farlo, non sarebbe degno dell’umanita’ e della civilta’ che hanno fatto grande l’Italia. Dobbiamo piuttosto batterci per contrastare le cause delle migrazioni nei Paesi di origine e di transito e dobbiamo rafforzare sensibilmente Triton per adeguarla alla realta’ di un fenomeno di scala enorme” asca

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Pozzallo: l’80-90% dei migranti sbarcati erano carcerati in Libia, casi di scabbia

“Negli ultimi giorni sono arrivati a Pozzallo 3 sbarchi. Domenica sono arrivate 280 persone e lunedi’ 2 sbarchi da 100 e 150 persone. Quindi in poco tempo abbiamo visto piu’ di 500 persone che ci hanno raccontato di situazione in peggioramento in Libia”. A dirlo e’ stata Chiara Montaldo, coordinatrice di Medici Senza Frontiere in Sicilia, sull’isola da piu’ di un anno e dall’inizio di febbraio in servizio all’interno del centro d’accoglienza di Pozzallo, in provincia di Ragusa.

“Sono tutti adulti, in maggioranza uomini, alcune donne e un solo bambino con la mamma – ha riferito Montaldo -. Abbiamo riscontrato che sono tutti subsahariani e che le condizioni generali di salute erano discrete. Pero’ il dato che emergeva da tutti e’ quello di violenze subite, tantissime in carcere libico. L’80-90% ci ha riferito di essere stato in carcere per diversi mesi e hanno dolori, lesioni traumatiche, e malattie tipo scabbia che e’ sintomo di condizioni igieniche molto precarie”.

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