Bergoglio: “Mondo ferito dalla povertà. Sia un Natale libero da mondanita’”

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21 dic. – “Il dono prezioso del Natale e’ la pace, e Cristo e’ la nostra vera pace. Ci affidiamo all’intercessione della nostra Madre e di san Giuseppe, per vivere un Natale veramente cristiano, liberi da ogni mondanita‘, pronti ad accogliere il Salvatore, il Dio-con-noi”. Con queste parole Papa Francesco ha concluso il breve discorso che ha preceduto l’Angelus di oggi.

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“Le tante forme di poverta’ da cui purtroppo e’ ferito il nostro mondo” e “la miseria cieca di considerare scopo della propria esistenza la ricchezza materiale, la ricerca del potere e del piacere e di asservire la vita del prossimo al conseguimento di questi obiettivi” sono state contrapposte da Papa Francesco in occasione dell’incontro con la “Comunita’ Papa Giovanni XXIII” fondta da don Oreste benzi, i cui volontari e assistiti ha ricevuto oggi in Vaticano. “I vostri racconti – ha detto rivolto ai 10 mila che gremivano l’Aula Nervi – parlano di schiavitu’ e di liberazione, parlano dell’egoismo di quanti pensano di costruirsi l’esistenza sfruttando gli altri e della generosita’ di coloro che aiutano il prossimo a risollevarsi dal degrado materiale e morale”.
“Sono esperienze – ha sottolineato Bergoglio – che mettono in luce e rivelano la miseria piu’ pericolosa, causa di tutte le altre: la lontananza da Dio, la presunzione di poter fare a meno di Lui”. Secondo il Papa,”e’ la presenza del Signore che segna la differenza tra la liberta’ del bene e la schiavitu’ del male, che puo’ metterci in grado di compiere opere buone e di trarne una gioia intima, capace di irradiarsi anche su quelli che ci stanno vicino”. “La presenza del Signore – ha affermato – allarga gli orizzonti, risana i pensieri e le emozioni, ci da’ la forza necessaria per superare difficolta’ e prove”. “La’dove c’e’ il Signore Gesu’, c’e’ risurrezione, c’e’ vita, perche’ Lui e’ la risurrezione e la vita”, ha dunque assicurato Papa Francesco, che ha poi ripetuto “l’invito di san Giovanni Paolo II a curare la formazione spirituale e l’assidua frequenza ai Sacramenti e a fare, in particolare, dell’Eucaristia il cuore delle Case-famiglia e di ogni altra attivita’ sociale ed educativa”.
“E’ da un cuore colmo dell’amore di Dio che sgorga la carita’ per i fratelli e le sorelle”, ha quindi concluso il Papa chiedendo ai presenti: “per favore di pregare per me”. “Vi affido tutti alla Madonna, che vi conceda – ha concluso – un Natale pieno di amore e di gioia, e di cuore vi benedico”.
(AGI) .

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