Renzi: South Stream non fondamentale per noi, lo stop non preoccupa

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2 dic 2014 – “Il progetto del South Stream era fortemente contestato e condizionato dalla procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea, e’ un progeto che noi non consideriamo in questo momento fondamentale per l’Italia, quindi la decisione di bloccarne la realizzazione non costituisce per noi un elemento di preoccupazione immediata”. E’ quanto detto dal premier Matteo Renzi, interpellato ad Algeri sullo stop al gasdotto South Stream.

Saipem crolla in Borsa. Le azioni del gruppo, già sotto pressione nelle ultime sedute per la discesa del prezzo del petrolio, hanno lasciato sul terreno il 10,84% a 10,03 euro dopo l’annuncio del presidente russo, Vladimir Putin, di fermare la costruzione a causa della mancanza di volontà della Ue di sostenere il gasdotto.

Saipem in un comunicato si è limitata ad affermare di non aver ricevuto alcuna comunicazione formale sull’interruzione del contratto, precisando tuttavia che “modalità di interruzione dei lavori e di eventuale cancellazione sono disciplinate contrattualmente”.

Renzi ha poi sottolineato che “ovviamente esiste un grande tema di scelte strategiche con la Russia e i Paesi dell’Est, penso all’Azerbaigian, al Turkmenistan con cui intratteniamo relazioni; e con i Paesi africani: sia con nuove iniziative come in Mozambico, Congo Brazzaville e Angola, sia per l’amicizia strategica che ci lega all’Algeria da sempre e che porta Eni ad essere qui una realta’ importante”. Ma la convinzione di Renzi e’ che “strategicamente ci sia la necessita’ di collaborare nel rapporto Est-Ovest ma che sia importante esplorare ancora con piu’ determinazione il rapporto Nord-Sud e quindi i rapporti con l’Africa”.

 

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