Putin: Bulgaria ricattata dalla UE blocca il South Stream, il gas andrà in Turchia

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1 dic – Il presidente russo Vladimir Putin ha detto oggi che non può proseguire nel progetto di gasdotto South Stream, destinato a portare il gas in Europa meridionale, a causa della decisione bulgara di fermare il progetto per non entrare in conflitto con Bruxelles.

Il messaggio ai cugini slavi di Bulgaria e’ chiaro: lo stop al South Stream per non irritare l’Ue costera’ caro a Sofia, mentre loro – la Russia – hanno sempre a disposizione un’alternativa per far arrivare il loro gas al ricco mercato europeo. Quindi, oggi il presidente Vladimir Putin ha detto addio al South Stream e ha indicato come come tracciato alternativo quello che passa per la Turchia.

Il numero uno del Cremlino, in visita ad Ankara, ha incontrato il presidente Recep Tayyip Erdogan in un vertice che, nonostante la pesante instabilita’ regionale, e’ stato principalmente incentrato sugli affari. Sul gas, in primo luogo. Il presidente russo ha chiarito che lo stop bulgaro ai lavori di costruzione del South Stream, il gasdotto di concezione russo-italiano che avrebbe dovuto portare il metano di Mosca in Europa meridionale bypassando l’instabile Ucraina, rende impossibile la costruzione di un progetto che, gia’ nei mesi scorsi, e’ apparso in grave difficolta’

Mosca vendera’ ad Ankara il gas naturale a un prezzo scontato del 6% dal primo gennaio e aumentera’ di 3 miliardi di metri cubi il flusso di metano che arriva in Turchia. Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin in un conferenza stampa congiunta con l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan, questa sera, ad Ankara.

. “Tenendo conto del fatto che finora noi non abbiamo ricevuto autorizzazioni dalla Bulgaria, noi crediamo che nelle condizioni attuali la Russia non possa continuare con la realizzazione del progetto”, ha detto Putin in una conferenza stampa congiunta con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ad Ankara. asca

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