Bologna: sindaco Merola condannato dalla Corte dei Conti. Lui: “Non mi dimetto”

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20 nov – Virginio Merola è stato condannato dalla Corte dei conti per l’assunzione di Marco Lombardelli, che non aveva i titoli per coprire il ruolo di capo di gabinetto. Il sindaco e la giunta di Palazzo d’Accursio dovranno pagare 30mila euro al Comune di Bologna.

Marco Lombardelli si dimise dopo sei mesi dall’incarico (stipendio lordo annuo di 68700 euro) quando emerse che era in possesso della licenza media e non della laurea come previsto dalla posizione coperta. Contestare la mancanza di una laurea sono “osservazioni quasi corporative e quasi discriminatorie”, è stata la linea difensiva dell’avvocato Giuseppe Caia, legale del sindaco. La procura contabile, che aveva ipotizzato un danno erariale da 46mila euro, aveva parlato invece di “condotta gravemente colposa”, una “inescusabile leggerezza”.

L’opposizione: Merola si dimetta. Il candidato alla Regione del centrodestra, il leghista Alan Fabbri, attacca Merola parlando de “l’ennesima porcata targata Pd. Un profluvio di soldi pubblici gettati per stipendiare amici, coop, immigrati e nomadi. Anche Fratelli d’Italia e Michele Facci (Forza Italia) ne chiedono le dimissioni.

Merola: “No dimissioni”. In merito alla condanna odierna “non si parla di reati, ma di illeciti amministrativi”, che “nulla hanno a che fare con l’eleggibilità dei sindaci”, precisa lo stesso primo cittadino.Tutto questo non crea “nessun problema per i cittadini, perché il risarcimento è individuale e non ci sono conseguenze sulle casse comunali”. repubblica.it

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