Roma, arrestati due magrebini: avevano bandiera Isis e mappe della città

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11 nov – ROMA – Pistole, cartine di Roma e una bandiera nera, troppo uguale a quella fatta sventolare per finta nell’ultima minaccia virtuale sui cieli del Vaticano. Gli investigatori per ora ci vanno con i piedi di piombo, senza tralasciare alcun indizio, ma la paura è che i due nordafricani (un marocchino e un tunisino) fuggiti domenica sera sul Raccordo anulare, e arrestati poco dopo, stessero organizzando qualcosa di “serio”. All’alt della polizia, i due – a bordo di un’auto di grossa cilindrata – hanno preferito fuggire: lasciare la macchina nei pressi della Tuscolana e scappare a piedi. Gli agenti hanno pensato immediatamente a spacciatori di droga, a “piccoli” criminali, ma la realtà sembra essere ben diversa.

Su quell’auto, racconta in esclusiva il “Corriere della Sera”, c’erano un paio di pistole. E all’Infernetto, Roma Ovest, nel caravan di un conoscente dei due fuggitivi – non si esclude che sia l’intestatario della vettura – sono state trovate una bandiera dell’Isis e documentazione sullo stato islamico che ha dichiarato guerra all’Occidente e che, per voce del califfo Abu Bakr al Baghdadi, ha più volte annunciato di voler conquistare Roma, il simbolo della cristianità.

ISIS

TROVATI A SAN BASILIO – Una scoperta che ha attivato le indagini della polizia con la palla passata in mano alla Digos. Serrate le ricerche proseguite tutta la notte di domenica e terminate il giorno dopo, quando gli investigatori sono riusciti a trovare i due fuggiaschi nascosti in un’abitazione nella zona di San Basilio. Riconosciuti dagli agenti i due sono poi stati identificati in un cittadino del Marocco ed in uno della Tunisia. I due sono stati poi sottoposti a fermo di polizia giudiziaria.

CARAVAN ALL’INFERNETTO – Le indagini non si sono però fermate ed hanno portato gli investigatori in un caravan parcheggiato nella zona dell’Infernetto. Qui i poliziotti hanno trovato una donna, lagata ai due cittadini nordafricani fermati al Tiburtino, che si è barricata nella roulotte alla vista dei poliziotti. Una situazione di tensione con gli agenti che hanno attivato tutte le procedure di sicurezza accerchiando la ‘casa mobile’ e riuscendo a far uscire la donna dalla stessa.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nei giorni scorsi, aveva lanciato l’allarme su possibili attentati e ora gli accertamenti degli inquirenti sono scattati su più fronti. I due magrebini, che sono stati rintracciati poco dopo il tentativo di fuga, sono stati fermati per accertamenti, assieme a una donna.

Il caravan, racconta ancora il “Corsera”, è stato circondato e perquisito. Le pistole trovate in auto sono state sequestrate e saranno analizzate per verificare se siano state usate per commettere reati. Ma ciò che ha più preoccupato gli investigatori è una bandiera nera trovata nel caravan della donna, dove presumibilmente vivevano i due arrestati. La bandiera sarebbe identica a quella usata dai jihadisti dell’Isis per minacciare una crociata su Roma e sul Vaticano.

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