Nuovo catasto, rischio rincaro di 230-260 euro annui

euro11 nov – L’arrivo delle nuove rendite catastali, legate alle riforma del catasto, se non sarà accompagnato da una riduzione delle aliquote Tasi-Imu rischierebbe di comportare un aggravio di 230-260 euro l’anno per i cittadini. E’ quanto affermano in una nota i presidenti di Federconsumatori e di Adusbef, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

“Non siamo contrari per principio alla rivalutazione delle rendite catastali – spiegano – purché tale operazione sia improntata alla massima equità e correttezza. Non vorremmo che il nuovo calcolo degli estimi catastali sia l’ennesima strategia per portare maggiori incassi nelle casse dello Stato e degli enti locali. Nella norma si parla di una generica “invarianza di gettito”, nella quale non riponiamo alcuna fiducia: non sarebbe la prima volta che precauzioni di questo tipo venissero disattese”. Per le due associazioni dei consumatori, quindi ”qualora avvenisse una revisione delle rendite dovranno essere adeguate di conseguenza anche le aliquote di Tasi e IMU. In caso contrario i cittadini si troveranno a far fronte a un vero e proprio salasso. È noto, infatti, che tali imposte sono calcolate in base alle rendite catastali: se aumenta la rendita aumenterà anche l’imposta in maniera esponenziale”.

Le due associazioni mettono l’accento anche sul fatto che una modifica delle rendite avrebbe impatto anche sull’Isee ”che rappresenta un importante parametro per l’accesso a diversi servizi (all’asilo nido alle mense scolastiche), nonché per il pagamento delle tasse universitarie”. ”È evidente, quindi, che ritoccare le rendite catastali è una materia estremamente delicata, che richiede precisione, attenzione, obiettività, imparzialità e controlli rigorosi – proseguono Trefiletti e Lannutti – Qualora anche solo uno di tali elementi venisse a mancare le ricadute per i cittadini potrebbero essere disastrose: il maggior esborso sul fronte dalla tassazione sulla casa rischierebbe di raggiungere anche +230 / +260 Euro annui. Vigileremo affinché ciò non avvenga ed affinché i ritocchi delle rendite contribuiscano a realizzare veramente un sistema più equilibrato, senza colpire esclusivamente i soliti noti”.

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