Chiurli (Democrazia Diretta), âSecondo lâassessore alla Salute Marroni i flussi migratori non rappresenterebbero alcun pericolo. Ma solo pochi mesi fa le Istituzioni ci assicuravano che lâepidemia era circoscritta ad alcune zone dellâAfricaâ
Firenze, 15 ottobre 2014
âSul rischio Ebola la Regione Toscana continua a non fornire risposte convincentiâ. Eâ quanto dichiara il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), in base alla replica fornita dalla Giunta ad una interrogazione mirata.
âSecondo lâassessore regionale al Diritto alla Salute Luigi Marroni â dichiara Chiurli – i flussi migratori non rappresenterebbero alcun pericolo nel contagio da virus Ebola. Ma solo pochi mesi fa le Istituzioni nazionali e internazionali ci assicuravano che lâepidemia era e sarebbe rimasta circoscritta ad alcune zone dellâAfricaâ.
âOggi lâEbola è unâemergenza mondiale â continua il consigliere â e solo oggi arriva la risposta dellâassessore a unâinterrogazione presentata ad aprile scorso, per conoscere le modalitĂ con cui il Sistema Sanitario Regionale si stesse attrezzando a fronteggiare una situazione di questo tipoâ.
âCercando di âevitare allarmi non giustificatiâ lâassessore Marroni asserisce ancora una volta che è tutto sotto controllo â aggiunge Chiurli – e il sistema della segnalazione immediata dei casi gravi di malattia infettiva, peraltro giĂ previsto da un decreto ministeriale del 1990, funziona regolarmenteâ.
âTuttavia â sottolinea il consigliere â in relazione allâafflusso di rifugiati e profughi nel nostro Paese, autorevoli fonti mediche, si legge nella risposta fornita dallâassessore, evidenziano come le possibilitĂ che un caso di malattia da virus Ebola possa raggiungere il territorio italiano sono scarse, in quanto il periodo di incubazione della malattia (da 2 a 21 giorni) è difficilmente compatibile con i lunghi e debilitanti periodi di viaggio e di attesa sulle coste africane che i profughi devono affrontare prima di riuscire ad imbarcarsiâ.
âMotivazioni poco convincenti â conclude Chiurli â e precauzioni poco incisive, quelle messe in atto dalla Regione Toscana, di fronte a una epidemia che comincia a chiedere il conto anche in Europa. E di fronte a un virus di cui ancora non sappiamo abbastanzaâ.

