Gli Usa vogliono incolpare la Russia anche del terrorismo islamico?

President George W Bush visits CIA Headquarters, March 20, 2001.

 

26 lug. – Dopo aver provocato e fomentato la guerra che sta distruggendo la Siria, Washington dichiara di temere per la sicurezza delle centinaia di voli passeggeri che passano ad alta quota sui cieli iracheni, dopo l’abbattimento il 17 luglio del volo malese con 298 persone a bordo in Ucraina che, come provato dai russi, è stato abbattutto dagli ucraini stessi, alleati USA e UE.

Video – Ucraina, aereo abbattuto: la Russia presenta le immagini satellitari  Gli Usa invece non sono stati capaci di mostrare ASSOLUTAMENTE NIENTE

In particolare gli 007 Usa temono che gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (Is), finanziati dagli Usa e dalle monarchie del Golfo, possano essere riusciti ad impadronirsi di batterie di missili terra-aria sofisticati di fabbricazione russa.

Missili trafugati dagli arsenali siriani (l’esercito di Damasco e’ noto che ne era dotato) ed in grado di abbattere aerei di linea a 10.000 metri di quota, come il volo malese. Mentre una cosa e’ la minaccia del missili portatili da spalla come lo Strela russo o lo Stinger americano, che hanno una quota di tangenza massima di 3/4.000 metri, una batteria di SA-11 puo’ arrivare facilmente fino 15.000 metri di quota e ad una distanza di 30 km.

Il Pentagono ha ordinato alle forze speciali ancora operative in Iraq di accertare le capacita’ anti-aere di Isis.

Nei cieli dell’Iraq, dove l’esercito bombarda in tutta tranquillità, passano voli di compagnie come British Airways, Air France, Lufthansa e Qantas, solo per citare le piu’ famose, diretti in Asia. In particolare una rotta da Londra passa esattamente sulla verticale di Mosul la citta’ che Is ha conquistato dain primi di giugno.

Le forze aeree irachene hanno condotto quest’oggi un’operazione a sud di Tikrit contro i jihadisti dello Stato islamico, uccidendo 25 combattenti e distruggendo otto veicoli appartenenti al gruppo. Lo riferisce una fonte di sicurezza della provincia di Salah al Din. All’operazione hanno partecipato anche, via terra, le forze di sicurezza irachene e gruppi tribali filo-governativi. “Le operazioni di sicurezza in corso andranno avanti finche’ la regione non sara’ totalmente ripulita dai terroristi” .

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