13 giu – I militanti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) nella notte sono avanzati nella provincia irachena di Diyala, regione etnicamente mista a nordest di Baghdad, entrando nelle città di Jalula e Sadiyah. La polizia riporta che i combattenti ispirati ad al-Qaeda sono arrivati nelle due città, rispettivamente a 125 e 95 chilometri dalla capitale, a bordo di pickup dotati di mitragliatrici.
I soldati dell’esercito di Baghdad hanno abbandonato le loro postazioni senza opporre alcuna resistenza, mentre le forze turche peshmerga provenienti dal nord del Paese sono arrivate a Jalula per garantire al sicurezza delle sedi dei partiti curdi. Non sono stati riportati scontri.
I combattenti hanno promesso di marciare su Baghdad e a loro si stanno unendo lealisti dell’era di Saddam Hussein e altri sunniti. Hanno anche dichiarato che imporranno la legge islamica della sharia a Mossul, di cui hanno preso il controllo martedì, e di altre zone. Un video pubblicato oggi online mostra i militanti dell’Isil che sfilano in quartiere di Mossul, a bordo di veicoli blindati e di Humvee sottratti ad esercito iracheno e polizia. Un combattente utilizza un megafono per chiedere alla gente di unirsi al gruppo militante, urlando “per liberare Baghdad e Gerusalemme”, mentre la folla inneggia “Dio è con voi”. Bandiere nere del movimento estremista sono esposte su molti mezzi.
Gli abitanti di Jalula hanno raccontato che i combattenti armati hanno lanciato un ultimatum ai soldati iracheni, quando sono entrati nel centro abitato. Hanno intimato loro di non resistere e di consegnare le armi, in cambio della possibilità di andarsene sani e salvi dalla città. Dopo averne preso il controllo, i guerriglieri hanno annunciato con megafoni di essere arrivati per salvare gli abitanti dall’ingiustizia, promettendo che a nessuno sarebbe stato fatto del male. tiscali
