Napolitano non è il mio presidente

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11 giu – Siamo certi che una buona parte dei mediocri invocherà l’Art. 278 del Codice Penale. “Offese all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica”. Siamo altrettanto certi che il resto dei mediocri, dopo aver letto quanto vi stiamo per raccontare griderà:”non è vero!”… “è una bufala!”.

Mentre in Italia qualcuno lo denuncia per alto tradimento, altri lo vorrebbero coinvolto in complotti e in torbide manovre, all’estero non passano inosservate le sue qualità democratiche. Tra i tanti esempi del recente passato, vogliano ricordare il Premio Dan David dell’Università di Gerusalemme, attribuito nel 2010 a Napolitano per il suo impegno nel “cammino verso la democrazia” (?).

Fin qui – direte- “niente di che!”. Certo. Però forse vi sfugge che l’ambito premio è accompagnato da un assegno della modica cifra di 1.000.000  di dollari (si avete letto bene; un milione di dollari). Ora, secondo voi, Re Giorgio, avrà bisogno di questo milione di dollari piovuto dal cielo? Certo che no. Secondo voi, il ‘camminatore democratico’ avrebbe potuto devolvere questa somma ai disoccupati, ai precari, agli esodati, ai cassintegranti, ai pensionati che rovistano tra i rifiuti dei mercati? Certo che sì, ma come dice egli stesso: «…visto il temporaneo prolungamento del mio mandato che cerco di esercitare, nei limiti del possibile, fermamente e rigorosamente nell’interesse del Paese» forse ci avrà anche fatto un pensierino, ma siccome rifiuta questa visione populista e demagogica in cerca di facili consensi, come Cetto Laquanque avrà detto: ‘ntuculo ai disoccupati!”, quelli vanno e vengono, meglio la cultura, quella resta.

Ebbene si, malgrado nel 2010 il Paese Italia fosse già in una crisi che peggiorava day by day, e si contavano già 2/3 suicidi al dì tra imprenditori e dipendenti, e nonostante milioni di famiglie facessero fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, LUI, il milione di dollari lo ha devoluto sì, ma all’Istituto dell’orchestra West-Eastern Divan, fondata dall’argentino-israeliano Daniel Barenboim. Certo che con quella somma l’orchestra avrà potuto fare ciò che in Italia è quasi impossibile: rottamare i vecchi tromboni come LUI.

Con questo fatto che si, lo ammetto, ha dell’incredibile, c’è ancora qualcuno che abbia dubbi sul fatto che Napolitano sia o meno il suo presidente? IO no.

Armando Manocchia

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One thought on “Napolitano non è il mio presidente

  1. Nessun dubbio ‘amletico’, quel coso li non è un ‘presidente’, quindi non lo è per nessuno!

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