Iraq: qaedisti controllano anche la provincia di Baiji, ricca di pozzi petroliferi

11 giugno- I miliziani qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) controllano stamani la provincia di Baiji, ricca di pozzi petroliferi tra Baghdad e Mosul. Lo riferisce la tv panaraba al Jazira con una scritta in sovrimpressione. Ieri, l’Isis aveva conquistato Mosul, la seconda città del Paese.

Quindici membri del personale di sicurezza iracheno sono stati uccisi oggi nella provincia di Kirkuk, dopo essere stati rapiti ieri dalle forze jihadiste. Secondo fonti locali, sei sono stati uccisi nell’area di Riyadh, quattro a Rashad e gli altri cinque vicino a un posto di blocco a Talqiyah.

Dopo aver preso il controllo dell’intera provincia di Nineveh, in Iraq, gli jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) hanno annunciato nuove offensive contro il governo. Il gruppo estremista islamico ha confermato, sul suo profilo Twitter, di aver preso ”il pieno controllo” di Nineveh e che ”questi attacchi ‘benedetti’ non avranno fine”.

anche “Tikrit e’ caduta nelle mani degli jihadisti”  riferisce un colonnello della polizia aggiungendo che gli uomini di Isis hanno liberato centinaia di prigionieri. Tikrit, paese natale di Saddam Hussein, e’ il capoluogo della provincia di Salaheddin e si trova a 157 km a nord di Baghdad. .

Il regime del presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato di essere pronto ad aiutare Baghdad nella lotta contro al terrorismo, all’indomani della presa di controllo della citta’ irachena di Mosul da parte dei militanti jihadisti. ”Le minacce terroristiche che i nostri fratelli in Iraq stanno affrontando sono le stesse che hanno presso di mira la Siria”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri. ”Damasco e’ dunque pronta a collaborare con l’Iraq per combattere il terrorismo, nostro nemico comune”, prosegue la nota. ”E’ una minaccia alla pace e alla sicurezza del nostro Paese e del mondo intero”, ha detto il ministro degli Esteri, appellandosi alle Nazioni Unite affinche’ condannino fortemente questi atti criminali e adottino misure contro i Paesi che supportano questi gruppi terroristici.

 

iraqIl Nord dell’Iraq èDUNQUE nelle mani degli estremisti. L’offensiva dei militanti jihadisti, gruppo ispirato ad Al-Qaeda, costringe alla fuga decine di migliaia di persone da Mossul, la seconda città del Paese. E i jihadisti avanzano verso Sud-Est, nella provincia di Kirkuk, di cui controllano ormai ampi settori.

Il Paese, incapace di affrontare la minaccia jihadista, chiede l’appoggio delle Nazioni Unite, della Lega Araba e dell’Unione Europea. Il Premier Nouri Al Maliki ha richiesto al Parlamento di dichiarare lo stato d’emergenza in tutto il Paese. Una misura che dovrebbe essere votata dall’assemblea questo giovedì.

Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon ha espresso la sua profonda preoccupazione per la crisi in corso e gli Stati Uniti hanno dichiarato che l’avanzata dello Stato Islamico dell’Iraq nel Levante rappresenta una seria minaccia non soltanto per la stabilità dell’Iraq ma dell’intera regione. EURONEWS

La gente in fuga

iraq

Circa 500 mila persone sono state costrette a lasciare la citta’ di Mosul, in Iraq, dopo che i militanti jihadisti ne hanno preso il controllo. Lo ha annunciato l’Organizzazione internazionale per la migrazione (Oim), condannando le violenze perpetrate dallo ‘Stato islamico dell’Iraq e del Levante’ (Isil). ”Ci sono stati molti feriti e gli ospedali, dato che si trovano proprio nel bel mezzo degli scontri, sono inaccessibili. Stiamo utilizzando le moschee come ospedali improvvisati per poter ricoverare i feriti”, si legge in un comunicato della Oim. Situazione drammatica dunque nell’intera zona. Nei quartieri a ovest della citta’ non arriva piu’ acqua potabile, poiche’ il distributore principale della zona e’ stato distrutto dai bombardamenti. Molte famiglie inoltre hanno dichiarato che anche il cibo inizia a scarseggiare. Le autorita’ locali si sono appellate alla Oim e ad altre organizzazioni internazioni per cercare di risolvere la situazione. (fonte AFP)

Decine di autovetture si sono messe in fila a un posto di controllo curdo: secondo quanto riporta la Bbc (vedi video in basso) , i civili si starebbero dirigendo verso tre città della vicina regione del Kurdistan dove le autorità hanno allestito campi temporanei, sollecitando anche l’aiuto della comunità internazionale.

Un abitante in fuga da Mosul, Mahmud Nuri, ha raccontato alla France presse che, all’arrivo dei jihadisti, “le forze armate hanno buttato via le armi, hanno tolto la divisa, hanno abbandonato le loro vetture e sono fuggite dalla città. Non abbiamo visto nessuno sparare un colpo”. Stando a quanto precisato da un generale, i jihadisti hanno così conquistato il quartier generale del governo provinciale e il centro di comando delle operazioni nell’intera provincia di Nineveh, così come l’aeroporto cittadino, liberando anche centinaia di prigionieri da tre centri di detenzione.
Mosul conta quasi due milioni di abitanti ed è la principale via di trasporto per l’export petrolifero. Ieri il premier iracheno, Nouri al Maliki, ha chiesto al parlamento di dichiarare lo stato di emergenza e ha invitato i civili a una “mobilitazione generale” contro i jihadisti. (con fonte Afp)

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