Borghezio: “E’ un’invasione. Usiamo le forze armate per difendere i nostri confini”

Lampedusa, Borghezio (Lega): “Governo incapace, usiamo le forze armate per difendere i nostri confini”

borgheziokika2518436_jpg_41536887713 magg – “Il ministro degli Esteri se non lo stesso premier sono nel novero di coloro che hanno fallito sul tema dell’immigrazione e per questo dovrebbero andarsene”. A Roma, in tour elettorale nella circoscrizione Centro dove è candidato sotto le insegne della Lega, Mario Borghezio, europarlamentare uscente, a Intelligonews punta l’indice sui “responsabili politici italiani ed europei” di quella che definisce “una vera e propria invasione”.

Arrivando perfino a proporre l’uso dell’esercito per il controllo dei confini italiani…

Onorevole Borghezio, da europarlamentare e da candidato all’europarlamento che effetto le fa l’ennesima tragedia del mare? «Mi fa l’effetto del primo anello di una catena di eventi che non mancheranno di proseguire e che sono imputabili solo secondariamente ai trafficanti di carne umana che sono criminali internazionali nei confronti dei quali vigono leggi internazionali che ne potrebbero consentire l’uccisione immediata».

E secondo lei di chi è la responsabilità?
«Dei governanti europei non in grado di dare una risposta seria e conclusiva a questo fenomeno; non in grado di difendere i confini europei da quella che ormai ha assunto le caratteristiche di una vera e propria invasione. E poi c’è la responsabilità della politica italiana che nelle sue geremiadi buoniste non ha il coraggio di prendere l’unico provvedimento serio».

Quale? «Chiamare alle proprie responsabilità l’Unione europea e di autorizzare, riportare le nostre forze armate al loro dovere di difendere i confini del nostro territorio».

La Lega dice ‘via Mare Nostrum’ e sta raccogliendo le firme per il ripristino del reato di clandestinità. Ma al netto di questo, mi dica una volta per tutte : delle persone che stanno su quei barconi l’Italia che ne deve fare? Per voi vanno respinti come fanno a Malta o messi nel mirino di fucili come fanno in Spagna?
«Anzitutto dico che la responsabilità di questo esodo ricade anche sulla decisione demenziale di larghissima parte politica italiana che abrogando il reato di clandestinità ha trasmesso a tutto il mondo il tam tam della notizia in base alla quale si può entrare in Italia da clandestini senza alcun problema».

Sì, ma l’Italia non può abbandonare le persone disperate in mezzo al mare. Lei addirittura propone di usare le forze armate per difendere i confini territoriali italiani…
«La prima regola, premesso che le forze armate devono difendere i confini e non lasciare entrare neanche una zattera non autorizzata in acque italiane, è l’azione del governo di concerto con altri paesi mediterranei per impedire la partenza delle carrette della disperazione. I politici buonisti continuano a far finta di non sapere che le autorità competenti sanno bene da dove partono gli scafisti-mercanti di carne umana e con quali coperture si muovono. Non mi stupisco più di tanto, perché un paese che non sa tutelare i suoi due Marò, non ha la spina dorsale di governanti in grado di affrontare a muso duro i responsabili politici dei paesi di provenienza di questi disperati».

Il ministro degli Esteri Mogherini dice “esodi insostenibili, l’Unione europea affronti il problema”. E’ sufficiente?
«Mi sembra una sconfessione persino grottesca dell’assoluta incapacità di affrontare la situazione nella sua ormai estrema gravità. Se fossimo un paese in cui le cose funzionano, di fronte a questa incapacità manifesta di alcuni ministri avrebbero dovuto essere costretti a dare le dimissioni; se non il capo del governo».

La Mogherini dunque è nel novero di quei ministri che secondo lei dovrebbero dimettersi?
«Prima ancora di noi della Lega che combattiamo l’immigrazione, dovrebbero chiederlo coloro che sostengono la politica buonista, non all’altezza perfino di portare avanti una seria politica buonista. La Mogherini è tra quei ministri». Il sindaco di Lampedusa, Giusy Nicolini, chiede a Renzi di pretendere dall’Europa soluzioni urgenti. Ma perché finora l’Europa non si è assunta la sua parte di responsabilità rispetto a un fenomeno che non può essere solo dell’Italia «Ho sollecitato più volte l’Unione europea affinchè istituisse a Lampedusa un osservatorio o un istituto per monitorare e controllare la situazione. Quella stessa Unione europea che finora, incredibilmente, si preoccupa di ospitare ambasciatori in comode e costosissime sedi, perfino negli atolli, è rimasta sorda, inerte. Trovo le dichiarazioni del sindaco di Lampedusa inutili perché avrebbe dovuto richiamare l’Europa ai suoi doveri non oggi, ma molto tempo fa»

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