27 febbr – – “Diciamolo con chiarezza: per marzo non ci saranno i soldi per i 25mila dipendenti del Comune, per il gasolio dei bus, per tenere aperti gli asili nido o raccogliere i rifiuti e neanche per organizzare la santificazione dei due Papi, un evento di portata planetaria”.
“Io da domenica blocco la città. Quindi le persone dovranno attrezzarsi, fortunati i politici del palazzo che hanno le auto blu, loro potranno continuare a girare, i romani non potranno girare”. Così il sindaco di Roma Ignazio Marino interpellato a ‘Mix24′ su cosa farà senza il Salva Roma.”Non si chiama Salva Roma – ha detto Marino – i soldi che stanno in quello che voi giornalisti avete chiamato Salva Roma sono soldi delle tasse dei romani che devono essere restituiti ai romani. Non ce li hanno ridati, il Governo italiano ce li deve ridare, deve restituire a Roma ciò che è di Roma”.
“Io sono veramente arrabbiato” ha aggiunto e lo sono anche i cittadini: “Hanno ragione, dovrebbero inseguire la politica con i forconi. Lo sa che qui a Roma bisogna ancora pagare i terreni espropriati nel 1957 per costruire il villaggio Olimpico? Ma si può continuare a governare così la Capitale d’Italia?”.
Per evitare il default della Capitale – Per evitare il default della Capitale, Palazzo Chigi dovrebbe approvare entro venerdì un nuovo testo. Secondo quanto viene riferito da fonti parlamentari, si tratterebbe però solo delle norme relative al 2013. Il pacchetto di misure 2014 dovrebbe dunque trovare un nuovo veicolo legislativo sul quale viaggiare e c’è chi come il relatore al dl Fabio Melilli (Pd) non esclude che la via d’uscita sia delegificare. “Non e’ necessario – spiega infatti – che la legge dica cosa si deve fare. Basta che dica: il commissario e’ autorizzato a fare operazioni in via amministrativa”. Esclusa invece l’opzione che il decreto possa essere reiterato per la terza volta: sarebbe – viene evidenziato in ambienti della maggioranza – un’abnormità costituzionale. tiscali