Crimea: Putin schiera l’aviazione

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27 febbr – Sale la tensione in Ucraina. Mosca invia i suoi caccia a pattugliare il confine mentre da Kiev giunge l’ultimatum: “Qualsiasi movimento dei militari della flotta russa del Mar Nero in Crimea, fuori delle zone prestabilite dagli accordi bilaterali, sarà valutato come aggressione” contro l’Ucraina. A dirlo è il capo del Parlamento ucraino (Rada) e presidente ad interim Aleksandr Turcinov parlando all’assemblea. “Lo Stato ucraino potrà difendere la propria sovranità e integrità territoriale”, ha aggiunto Aleksandr Turcinov. “Il Paese si rivolge alla dirigenza russa ricordando che essa è garante dell’integrità territoriale dell’Ucraina”.

La Russia pronta all’attacco aereo – Intanto l’aviazione russa sta pattugliando lo spazio aereo occidentale del Paese dopo lo stato di allerta deciso ieri dal presidente Putin, che è anche comandante delle forze armate. Lo scenario simulato è quello di un bombardamento dei bersagli nemici, in luoghi che saranno resi noti solo dopo l’esercitazione. Anche i paracadutisti e i marine russi si stanno trasferendo nelle zone di esercitazione prestabilite, che non sono ancora note. Il loro sbarco rientra sempre nelle manovre ordinate ieri da Putin, con il coinvolgimento di 150 mila uomini, 90 aerei, 120 elicotteri, 880 carri armati, oltre 1200 mezzi di vario genere e sino a 80 navi della flotta del Nord e del Mar Baltico.

Forze di autodifesa in lingua russa – Secondo la tv Rossia 24, a compiere il blitz sarebbero state le forze di autodifesa della popolazione di lingua russa. Tutti gruppi, questi, che si stanno organizzando anche in altre città della Crimea e che, secondo Ria Novosti, hanno intenzione di convergere su Sinferopoli. Il consolato russo della capitale crimea ha fatto sapere di aver già ricevuto diverse richieste per ottenere lo status di rifugiati o migranti forzati da parte di cittadini ucraini. Segnale, questo, di una serissima divisione interna al Paese attraversato da tra etnie e cultura diverse.

Mosca e i diritti umani – Il ministero degli Esteri russo ha espresso preoccupazione per le “gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina”, durante una riunione presieduta dal ministro Serghiei Lavrov. “Siamo preoccupati – ha detto – per le violazioni su larga scala, la violazione del diritto di usare la lingua madre, la discriminazione etnica e culturale, e gli attacchi e atti vandalici a oggetti di interesse storico e all’eredità culturale e religiosa”, si legge in una nota. Le nuove istituzioni Ieri sera, in una spianata di Maidan gremita come non mai, il nuovo governo è stato presentato alla folla ancora prima di ottenere la fiducia del parlamento, proprio come si addice a una vera rivoluzione.

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