Germania e Francia: sanzioni all’Ucraina. Yanukovych grida al golpe

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19 febbr – Germania e Francia valuteranno la possibilita’ di imporre sanzioni all’Ucraina nel corso della riunione congiunta dei due governi che si terra’ oggi a Parigi, dove Angela Merkel sara’ ricevuta da Francois Hollande. A dichiararlo e’ stato l’ambasciatore tedesco nella capitale francese, Susanne Wasum-Rainer, parlando con radio France Inter: “La violenza in Ucraina deve cessare immediatamente”, ha affermato. “Probabilmente ora si puo’ riflettere assieme sulla necessita’ di sanzioni”, ha aggiunto, sottolineando pero’ che “non dobbiamo punire la popolazione”. “Dobbiamo vedere cosa possiamo fare per esercitare maggiori pressioni sul governo ucraino”.

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E’ salito a 25 il bilancio dei morti in piazza dopo l’assalto della polizia alla piazza della protesta di Kiev: il presidente ucraino Viktor Yanukovych è stato costretto a prendere la parola di fronte alla nazione, per giustificare tanta violenza. E ha gridato al golpe. Ha minacciato di perseguire i leader dell’opposizione “che hanno oltrepassato ogni limite” con violenti tentativi di “presa di potere, violando la Costituzione”.

Il capo di stato ha tenuto un discorso alla nazione mentre l’assalto della polizia contro i manifestanti, iniziato ieri nel tardo pomeriggio italiano, era ancora in corso nel centro di Kiev. Un attacco ancora più violento rispetto ai precedenti interventi delle forze speciali, che ha spinto la Germania a ipotizzare sanzioni contro l’Ucraina. Mosca, invece, punta il dito contro l’Ue, contro il sostegno ad una compagine di protesta molto variegata, in cui le frange estremiste sono ben rappresentante e poco controllabili. Le violenze a Kiev sono “la diretta conseguenza” della politica dell’Occidente, ha detto ieri il ministero degli Esteri russo, poco prima che la situazione degenerasse.

I morti negli scontri sono 25, secondo l’ultimo aggiornamento, ma il numero esatto è ancora da accertare. Secondo il ministero degli Interni, nove agenti sono stati uccisi, alcuni da colpi di arma da fuoco. E sono centinaia i feriti, almeno 300. In base alle ultime informazioni tra i morti anche un giornalista di Vesti, Vyacheslav Veremei. La situazione è chiaramente fuori controllo.

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