Nomadi, Grecia: dietro il caso di Maria l’ombra del traffico di bambini dell’Est

maria22 ott – La piccola Maria, la bimba bionda e con gli occhi verdi trovata dalla polizia greca mercoledì scorso in un campo rom a Farsala (Grecia centrale), non risulta sulla lista dei 610 bambini scomparsi in possesso dell’Interpol e ciò è stato confermato dai riscontri compiuti dopo l’esame del suo Dna. Lo ha dichiarato oggi, parlando alla Tv privata Skai, un portavoce della polizia greca. Il fatto che la piccola (che ha sui 5 anni) non figuri tra i bambini la cui scomparsa è stata denunciata, ha detto ancora il portavoce, induce gli inquirenti a ritenere che Maria sia finita nel campo rom in seguito ad un’operazione di polizia condotta per stroncare un traffico di minori provenienti dalla vicina Bulgaria che si protraeva dal 2008.

L’ombra del traffico di minori – In altre parole, le forze dell’ordine avrebbero sgominato la banda che trafficava i bambini prima che Maria potesse raggiungere la coppia “acquirente” alla quale era destinata. Da subito dopo il loro fermo, i due coniugi rom nella cui casa Maria è stata trovata (e che sono stati incriminati ieri per rapimento di minore), hanno dichiarato che la bambina era stata lasciata loro in affidamento da una coppia di rom bulgari che adesso è ricercata.

Trasferiti tre impiegati dell’anagrafie – La responsabile dell’ufficio dell’anagrafe del Comune di Atene, la sua vice e altri due impiegati sono stati trasferiti ad altri incarichi per ordine del sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, perché apparentemente coinvolti nel caso della piccola Maria, la bimba bionda e con gli occhi verdi trovata dalla polizia greca mercoledì scorso in un campo rom a Farsala (Grecia centrale) dove, secondo il certificato di nascita rilasciato appunto dal Comune di Atene, era nata.

Aumentate inspiegabilmente le nascite – La decisione, secondo quanto reso noto dallo stesso sindaco, è maturata al termine di una serie di controlli effettuati sui certificati di nascita emessi nel periodo 2008-2013: si è infatti constatato che le dichiarazioni di nascita di bambini rimaste arretrate sono inspiegabilmente aumentate negli ultimi tre anni. Le dichiarazioni nel 2011 erano 50, ma sono diventate 200 nel 2012 e 400 da gennaio di quest’anno e tutte riguardano una zona della capitale dove vivono molti rom. Il trasferimento degli impiegati addetti ai certificati di nascita si è reso necessario per garantire l’imparzialità delle indagini, ha detto Kaminis aggiungendo che chiederà l’intervento della polizia in quanto la questione riguarda anche il rilascio delle carte d’identità. Inoltre chiederà all’Unione Centrale dei Comuni della Grecia (Kede) di condurre un’inchiesta in tutti gli uffici di anagrafe del Paese.

22 ottobre 2013 tiscali

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