Milan, stadio San Siro chiuso per razzismo. Galliani: norma da abolire

sansiro8 ott. – Il Milan dovra’ giocare l’incontro con l’Udinese, in programma il 19 ottobre, a porte chiuse a causa di cori razzisti intonati dai tifosi lombardi nel posticipo con la Juventus. E’ la ‘stangata’ decisa dal Giudice sportivo della serie A Gianpaolo Tosel. La reazione della societa’ di via Turati non si e’ fatta attendere: “Il provvedimento e’ privo di giustificazione e sara’ oggetto di ricorso”, si legge in una nota.

Adriano Galliani non ci sta e ribatte: “la norma va abolita”, anche perche’ “se 50 persone si mettono d’accordo uccidono una societa’ facendo cori di discriminazione razziale o territoriale, se e’ una norma di buon senso lo lascio decidere ai lettori, oltretutto sei in trasferta e non puoi controllare i tifosi”.

L’Ad rossonero spiega: “Capisco il razzismo, ma la norma sulla discriminazione territoriale va abolita: tutti i presidenti sono d’accordo con me e ho gia’ chiamato Abete per dirglielo.
Credo che norme di questo genere vadano cancellate, non si capisce perche’ ci siano solo in questo Paese. Quando gli stadi sono gia’ vuoti chiuderne uno e’ politicamente perfetto, fantastico. Mi sembra geniale come norma, in un paese dove gli stadi sono vecchi, obsoleti e non ci va nessuno, chiudere uno stadio e’ geniale” ha aggiunto. “Non posso dire l’aggettivo che penso altrimenti l’avvocato dice che mi squalificano”.

“Tutti i presidenti la pensano come me – ha proseguito Galliani – mi sono affrettato a chiamare il presidente Abete per chiedergli ragione, se pensa che sia giusto mantenere questa norma. Io chiedo che questa norma sia abolita. Capisco il razzismo, problema grave del mondo, ma anche la discriminazione territoriale….”. Galliani afferma di non aver sentito cori razzisti dalla curva del Milan. “Io sentivo solo tanti cori contro Balotelli, altri no, poi la norma sulla discriminazione territoriale c’e’ solo in Italia. Nella curva del Milan c’erano 872 persone, il comunicato parla di centinaia di tifosi che intonavano cori di discriminazione territoriale.
Addirittura nessun giornale o tv ha sentito quei cori. Io ero allo Juventus Stadium e non li ho sentiti, perche’ probabilmente non c’e’ stato nulla. Sarebbero stati sentiti da alcuni funzionari della procura federale. Forse li hanno sentiti in bagno, al bar o non so dove’era. Adesso mi prendero’ una squalifica anche io, ma non per discriminazione territoriale”. (AGI) .

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