Venezia 70: i premi collaterali

Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Judi Dench e Stephen Frears sul red carpet di "Philomena"
Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Judi Dench e Stephen Frears sul red carpet di Philomena

E’ il film che aveva messo d’accordo la critica e il pubblico, Philomena di Stephen Frears, Premio per la migliore sceneggiatura (a Steve Coogan e Jeff Pope), a portarsi a casa il maggior numero di premi collaterali della 70° edizione della Mostra internazionale di Arte cinematografica di Venezia.
Al film vanno sette riconoscimenti: il premio Brian, quello Giovani giurati del Vittorio Veneto Film Festival, l’INTERFILM per la promozione del dialogo interreligioso, il Mouse d’oro per il miglior film del Concorso, quello Nazareno Taddei, il Queer Lion e quello Signis. Assieme ad una segnalazione Cinema for UNICEF.

Segue Via Castellana Bandiera, vincitore della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile (ad Elena Cotta), a pari merito con Zoran, il mio nipote scemo, presentato nel cartellone della Settimana internazionale della Critica.
L’esordio dietro alla macchina da presa della regista teatrale Emma Dante si aggiudica i premi Francesco Pasinetti per i migliori attori (la coppia Elena Cotta e Alba Rohrwacher), Lina Mangiacapre e Soundtrack Stars, assieme ad una Menzione speciale del Premio Giovani giurati del Vittorio Veneto Film Festival all’opera prima.
Al film di Matteo Oleotto vanno il Premio FEDIC, quello RaroVideo assegnato dal pubblico, e lo Schermi di Qualità, più una menzione speciale della Sic per l’interprete Giuseppe Battiston.

Altre buone prestazioni del cinema di casa nostra arrivano da L’intrepido di Gianni Amelio, che si aggiudica i premi Fondazione Mimmo Rotella, Francesco Pasinetti per i migliori attori (ad Antonio Albanese) e Lanterna Magica (CGS), e da Still Life di Uberto Pasolini, presentato nella Sezione “Orizzonti”, a cui vanno il Premio CICAE-Cinema d’arte e d’Essai, quello “Civitas Vitae prossima” e il Francesco Pasinetti per il miglior film.

Miss Violence di Alexandros Avranas, vincitore del Leone d’Argento per la migliore regia e della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile (a Themis Panou), si aggiudica i premi Arca CinemaGiovani per il miglior film del Concorso e Venezia70 per il miglior film europeo dell’area mediterranea.
A quota due riconoscimenti si attesta anche il documentario At Berkeley di Frederick Wiseman, a cui vanno il Mouse d’argento per il miglior film al di fuori del concorso e il Prix CICT-UNESCO “Enrico Fulchignoni”.

Dando un’occhiata agli altri film in concorso:
– il Leone d’Oro Sacro GRA di Gianfranco Rosi si aggiudica il Leoncino d’Oro Agiscuola per il Cinema;
– al Gran Premio della Giuria Jiaoyou di Tsai Ming-Iiang va una menzione speciale del Mouse d’Oro;
Joe di David Gordon Green, Premio Marcello Mastroianni ad un giovane attore o attrice emergente (per Tye Sheridan) si aggiudica il Premio Christopher D. Smithers Foundation;
– ad Ana Arabia di Amos Gitai vanno il Premio Green Droop e una menzione speciale del Premio Signis;
Tom à la ferme di Xavier Dolan si aggiudica il Premio FIPRESCI per il miglior film del concorso;
– e a The Zero Theorem di Terry Gilliam va una menzione speciale del Future Film Festival Digital Award.

Guardando, per concludere, ad altri film e attori italiani:
Con il fiato sospeso di Costanza Quatriglio (Fuori concorso) si aggiudica il Premio Gillo Pontecorvo-Arcobaleno latino per il miglior film di lingua latina;
– a Il terzo tempo di Enrico Maria Artale (Orizzonti) vanno l’UK-ITALY Creative Industries Award-Best Innovative Budget e una menzione speciale del Premio Francesco Pasinetti;
Medeas di Andrea Pallaoro (Orizzonti) si aggiudica l’UK-ITALY Creative Industries Award-Best Innovative Budget;
– a Venezia salva di Serena Nono (Giornate degli Autori) va il Premio Open;
L’arte della felicità di Alessandro Rak (Settimana della Critica) si aggiudica il Premio Arca CinemaGiovani per il miglior film italiano e una menzione speciale di quello FEDIC;
– a Maria Rosaria Omaggio va una menzione speciale del Premio Francesco Pasinetti per la sua interpretazione nel film Walesa-Man of Hope.

 

Luca Balduzzi

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