Time contro l’Italia: la Kyenge alle prese con un razzismo superficiale

kyenges7 magg – Anche se Cecile Kyenge, il primo ministro nero italiano, non riuscirà a far approvare la legge sullo ius soli, per concedere la cittadinanza ai bambini di genitori stranieri nati in Italia, “avrà comunque garantito un importante lascito”, perchè la sua nomina “ha avviato il necessario dibattito su razza e immigrazione in un Paese che fatica a venire a patti con la sua rapida trasformazione“. E’ quanto scrive il settimanale americano Time in un articolo intitolato ‘Il primo ministro nero italiano affronta una cultura di razzismo superficiale‘.

Il settimanale ricorda infatti che, se nel 1991 solo uno su 100 residenti in Italia aveva un passaporto straniero, oggi è uno ogni 12. E ogni cinque bambini venuti al mondo in Italia, uno ha genitori stranieri. “Anche se gli italiani non amano pensare che il loro Paese sia razzista, l’esperienza degli italiani non bianchi e degli immigrati residenti esprime una cultura che ha difficoltà a dare il benvenuto alla crescente diversità“, scrive Time, riportando diverse testimonianze.

“La nomina di Kyenge alimenta la speranza che la situazione possa migliorare per la popolazione immigrata italiana – conclude il settimanale – ma secondo Ferruccio Pastore, direttore dell’International and European Forum for Migration Research con sede a Torino, il percorso di Kyenge non sarà facile nel suo tentativo di redigere una legge che acceleri questo processo. ‘Il vero banco di prova sarà capire se avrà sostegno politico – ha detto Pastore – sarà in grado di fare qualcosa? O verrà tenuta lì come una specie di simbolo?'”.

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