“Rom e writer ai lavori forzati”. Sono brutti sporchi e cattivi

IL CASO. La provocazione è del presidente del XVIII Municipio Daniele Giannini. Durante lo sgombero e la pulizia di Monte Ciocci, esplode su twitter la sua indignazione: “Da anni continuiamo a sgombrare accampamenti abusivi nel Parco del Pineto; il rifiuto dell’assistenza sociale prova che queste persone non hanno voglia di integrarsi ma solo di sfruttare le risorse di una zona con attività più o meno illecite”. AI margini della bidonville una discarica e sacchi di indumenti pronti per essere venduti.

rom

di Fabio Carosi

Un tweet a scopo terapeutico. Giusto per scaricare la rabbia e la fatica che un presidente di Municipio fa per combattere il degrado. Solo che… la soluzione che propone il primo cittadino del territorio compreso nel “Roma XVIII”, futuro Roma XIII è piuttosto radicale: “Rom e writer tutti ai lavori forzati”. Così ha scritto Daniele Giannini, minisindaco di quella città nella città che va da San Pietro e il Vaticano sino al bivio di Fregene.

L’esplosione d’ira arriva al termine di una giornata in cui è “andato in onda” l’ennesimo sgombero-pulizia di Monte Ciocci, storica collina nella quale Ettore Scola non fece assolutamente fatica ad ambientare il capolavoro di Manfredi “Brutti, sporchi e cattivi”. Oggi come nel Dopoguerra, Monte Ciocci è un centro di degrado permanente in cui rom, disperati e di writer che approfittano persino delle baracche per lasciare i tag. Da una parte c’è il parco, dall’altra la desolazione che nasce, cresce e si moltiplica sotto il vecchio ponte della Ferrovia Vaticana, al quale si è aggiunto col Giubileo del 2000 quello della stazione ferroviaria.

Qui, alle prime ore del mattino, sono state sgomberate 20 baracche “vissute” da una mini popolazione, cinque dei quali hanno rifiutato l’assistenza dei Servizi Sociali. Come dire: “noi vogliamo vivere qui e basta”. Ai margini della bidonville, due discariche di materiali elettronici, residui di furti, diverse siringhe e qualche sacco stracolmo di vestiti, pronti per essere venduti nei mercati.
E il presidente Giannini esplode: “Da anni continuiamo a sgombrare accampamenti abusivi nel Parco del Pineto e alle pendici del Monte Ciocci, spinti dalle segnalazioni e dalle giuste rimostranze della popolazione del quartiere e dalla voglia di restituire quest’area verde alla cittadinanza. Il rifiuto dell’assistenza sociale prova che queste persone non hanno voglia di integrarsi ma solo di sfruttare le risorse di una zona con attività più o meno illecite”.

E poi aggiunge: “La mia è una provocazione ma rom e writer sono due facce della stessa medaglia: questa gente dovrebbe essere condannata a risarcire i danni con il proprio lavoro: come forzati sino a quando non hanno ripulito tutto. E con le mani nude”.
Giannini, ex An, divenuto presidente al ballottaggio con 37 mila voti giura che si ricandida. Anche se, il Muncipio XVIII un tempo era famoso come serbatoio di voti cattolici, per via della presenza massiccia di scuole, oratori e case del clero. Qui le suore votavano tutte Dc. Si vede che nel tempo hanno cambiato idea. (affaritaliani)

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