La violenza sulle donne non può essere usata per vendere strofinacci

clendy

29 mar – Lo scorso anno una donna ogni due giorni è stata uccisa in un episodio di violenza domestica. Ispirarsi a questo tragico dato per farsi pubblicitĂ  è crudele e privo di sensibilitĂ  verso un fenomeno di violenza diffusa. Cosa c’è di divertente nell’immagine di un corpo senza vita? Mi sento indignata e chiedo che ritiriate questa pubblicitĂ . La violenza è una cosa seria e grave.

Ho sentito parlare di questa pubblicitĂ  alla radio e come la conduttrice mi sono sentita dolorosamente stupita del fatto che si potesse fare pubblicitĂ  usando il tema della violenza sulle donne. Incuriosita, sono andata a cercare la pubblicitĂ  su internet per vedere con i miei occhi ciò di cui avevo solo sentito parlare e quando l’ho trovata mi sono sentita indignata e infastidita del fatto che si volesse mettere in “burletta” un tema così serio.

Ci sono manifesti in cui il “morto”, cioè la vittima, è un uomo. Anche cambiando il sesso del soggetto che ha subito violenza, il messaggio rimane comunque eticamente scorretto perchè riduce la violenza su un essere umano ad un problema di “smacchiatura”.

Non mi piace, trovo la pubblicitĂ  molto spiacevole e lo rivendico anche come “consumatrice”: c’è un limite a tutto.

Clicca qui per firmare la petizione di Simona  “CLENDY: Ritira la pubblicitĂ  ispirata al femminicidio.”