Usa: Kerry chiede “lumi” sul M5S. Prodi, D’Alema e Visco lo rassicurano

kerry

1 marzo – “Non bisogna condannare il Movimento 5 stelle, anzi Grillo deve essere considerato come un serio interlocutore.”
Sono stati Romano Prodi e Massimo D’Alema durante la colazione con il segretario di Stato americano, John Kerry, ad accreditare l’ex comico agli occhi degli Usa. E il capo della diplomazia, riferisce una fonte, non si e’ sottratto, spiegando che Oltreoceano c’e’ grande interesse nei confronti di Grillo ed e’ possibile avviare un dialogo.

Del resto Kerry, incontrando poi Mario Monti, ha sottolineato come le elezioni italiane abbiano espresso “il massimo della diplomazia”. Alla colazione con Kerry erano stati invitati anche Giuliano Amato e Gianni Letta, ma in rappresentanza del Pdl ha partecipato al pranzo Angelino Alfano che ha fornito rassicurazioni, sempre secondo quanto viene riferito, anche sul programma economico illustrato da Berlusconi in campagna elettorale, compresa la copertura della restituzione dell’Imu.

Ma e’ stato soprattutto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco (erano presenti inoltre i ministri Di Paola, Moavero e Terzi) a ribadire che non c’e’ alcun rischio di contagio per l’Italia e che verra’ assicurata solidita’ e continuita’ di azione nella tenuta dei conti pubblici.

Kerry, dopo aver sottolineato che Grilo non e’ un fenomeno nuovo neanche negli Stati Uniti, ha chiesto un giro d’orizzonte sulle prospettive del Paese dopo il voto, facendo intendere che gli Usa gradirebbero una soluzione stabile, magari attraverso la partecipazione al nuovo esecutivo delle forze piu’ importanti del Parlamento.

Neanche Franco Frattini ha demonizzato il comico genovese: non bisogna considerare il Movimento di Grillo come estremista, ha spiegato l’ex ministro degli Esteri invitato a villa Taverna in quanto candidato alla segretaria Nato. Kerry ha poi lanciato pubblicamente segnali di ottimismo sul futuro dell’Italia, ringraziando Monti – in un incontro con la stampa a palazzo Chigi – per l’operato svolto e per aver preso “decisioni difficili” in questo anno di governo.

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