Governo: se Bersani fallisce spunta il piano B, resta Monti in “prorogatio”

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1 marzo – Con l’incubo ingovernabilità uscito fuori dalle urne, il presidente della Repubblica ha bel daffare nel convincere i partner e i mercati internazionali sulla tenuta dell’Italia. Ma un argomento Napolitano lo ha: comunque vadano le cose, una guida il Paese ce l’ha, “non è senza governo” e l’attuale esecutivo “rimarrà in carica fino al giorno in cui giurerà il prossimo governo”, ha affermato il Capo dello Stato in missione in Germania.

Per rafforzare il concetto Napolitano ricorda che al prossimo Consiglio europeo di metà marzo a rappresentare il Paese ci sarà l’attuale premier, Mario Monti, il quale si prenderà “tutte le responsabilità necessarie, anche consultando le forze politiche uscite dal voto”. Anche perché la Costituzione detta dei tempi che vanno necessariamente rispettati a prescindere dallo stallo politico-istituzionale nato dalle elezioni.

Primo mandato esplorativo a Bersani – E mentre impazza il toto-soluzione per uscire dall’incertezza, non è detto che si riesca ad evitare il ritorno alle urne con la formazione di un nuovo governo. Insomma sembra che in zona Colle si stiano ventilando tutte le ipotesi: Napolitano potrebbe dare l’incarico esplorativo a Bersani, e in caso di fallimento si fanno i nomi di Amato, o di un altro tecnico. Ma l’idea sarebbe quella di verificare la presenza di una maggioranza prima del voto di fiducia in Aula, in modo da evitare una bocciatura in diretta televisiva. Cosa che darebbe l’idea di un Paese ingovernabile a mercati e cancellerie. Ma così facendo, il Quirinale stopperebbe sul nascere il tentativo di Bersani, che vuole “stanare” Grillo proprio col voto di fiducia in Aula.

Le soluzioni alternative – C’è però anche chi scommette direttamente sull’ipotesi di un governo istituzionale (magari a guida Amato) o tecnico (in questo caso il nome che va per la maggiore è quello di Fabrizio Saccomanni, attuale direttore generale di Bankitalia, mentre scendono le quotazioni di Pier Carlo Padoan, vice segretario generale dell’Ocse, che sarebbe poco gradito al Pdl). Ma anche un tecnico potrebbe affondare ancora prima di arrivare in aula . E in questo caso a restare in carica sarebbe Monti.

Governo Monti in prorogatio e Parlamento nuovo – Un’ipotesi in qualche modo ventilata dagli stessi grillini. A rilanciarla è stato Claudio Messora, blogger molto seguito dal movimento e spesso ospite del sito del leader di M5S. Proprio Messora, accanto all’ipotesi che l’incarico sia dato allo stesso Grillo, propone una opzione alternativa: una legislatura “parlamentare” per fare le riforme più urgenti, lasciando in carica proprio Monti, fino a nuove elezioni. Opzione in qualche modo avallata dallo stesso Grillo che ha rimandato, con un tweet, all’intervista del blogger.

Scrive Messora: “Il governo in carica resta in carica, c’è una prorogatio e tutto il peso delle riforme passa al Parlamento. Lasciamo Monti e i tecnici tranquilli a Palazzo Chigi, che tanto non sporcano, non danno fastidio, e il Parlamento approvi le leggi. Non è che dobbiamo andare avanti a decreti legge: il Parlamento fa le proposte di legge e se si è d’accordo si votano. Si può fare questa forma di governo parlamentare”. Il tutto sempre nella convinzione grillina che al voto si torni tra 6 mesi, un anno al massimo. Al momento però si tratta, appunto, di ipotesi alternative, “piani Berlusconi” per uscire dall’impasse. tiscali

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One thought on “Governo: se Bersani fallisce spunta il piano B, resta Monti in “prorogatio”

  1. Anche io vergonia di esere italiano, questo paese fa schifo e italiani pecore

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