Tunisia: fidanzatini condannati a 2 mesi di prigione per un bacio rubato

10 GEN – Di loro si conosce solo l’eta’ – vent’anni -, non i nomi o dove, nella caotica banlieu di Tunisi, vivano. Si sa soltanto che, per un bacio (o forse di piu, ma poco importa) scambiato per strada, sono stati fermati dalla polizia e portati davanti ad un giudice per rispondere di attentato al pudore.

La loro storia giudiziaria si e’ conclusa in una sola udienza, in cui, dapprima, hanno disperatamente negato l’accusa loro mossa, per poi ammettere alla fine che, si’, qualche bacio c’era scappato e fidando nell’occhio benevolo della legge. Il giudice e’ stato inflessibile, applicando sino in fondo la legge, ma infliggendo una pena abbastanza mite, due mesi di reclusione, ragionevolmente sospesa. A dare, alla vicenda, un respiro singolare e’ il fatto che, a mettere sulle tracce dei due ragazzi la polizia, e’ stato il fratello di lei, che, informato di quel che lei faceva, e’ andato di filato alla caserma per chiedere agli agenti che si facesse qualcosa.

Il bello e’ che il fratello s’e’ mosso dopo essere stato informato da un suo solerte ‘amico’ che, passando per caso lungo una strada di un quartiere di Tunisi, ha visto i due sbaciucchiarsi pensando che fosse suo compito rendere partecipe dello ‘scandalo’ la famiglia della ragazza.

A raccontare la storia e’ stato oggi il quotidiano arabofono Assarir, che ha evitato di fornire elementi per l’identificazione dei due ‘colpevoli’. Quanto accaduto e’ anche il segno di come in Tunisia il vento stia cambiando direzione e la tolleranza che la caratterizzava, da 50 e piu’ anni a questa parte, stia lentamente evaporando.

La reazione del fratello della giovane sembra essere frutto di quella cultura di retroguardia che trova terreno fertile – al di la’ delle sue convizioni morali o religiose – in un codice penale che, come quasi in tutto il mondo, dovrebbe essere applicato con la ragione e non inflessibilmente. (ANSAmed).

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