Frattini: “In Italia va completata l’agenda Monti, continuità come in Usa”

2 DIC – ”L’America ha votato per la continuita’. Gli americani hanno chiesto a Obama di finire il lavoro; l’Italia faccia altrettanto, non e’ il momento di salti nel vuoto”. Lo afferma, intervistato da ”Avvenire”, l’ex ministro degli Esteri, Franco Frattini (Pdl).

”Bisogna dare il tempo a coloro che sono protagonisti di cambiamento – aggiunge – di portare a termine il loro progetto. In Italia va completata l’agenda Monti; in Germania c’e’ un nuova stagione segnata da un ritrovato europeismo di Angela Merkel dopo mesi segnati da un egoismo che portava a mettere in discussione la solidarieta’ verso la Grecia. Ora la Germania ha ritrovato la strada giusta: parla e punta su un super ministro europeo dell’Economia. E lavora a una unione politica riflettendo anche sulla possibilita’ di cambiare i trattati europei”.

Tra Obama e Monti, prosegue Frattini, ”c’e’ una collaborazione sempre piu’ strutturata, che e’ cresciuta in questi quattro anni. Obama ha dimostrato di guardare all’Europa come a una realta’ credibile con cui collaborare per la soluzione della crisi economica e per la collaborazione sui grandi temi della sicurezza strategica”.

Non c’e’ bisogno, conclude l’ex ministro, ”che ripeta ancora una volta che il presidente Monti e’ il migliore interprete della sua agenda. Ma su un secondo mandato a Palazzo Chigi decideranno gli elettori italiani. Noi possiamo solo creare le condizioni politiche che permettano di far prevalere programmi e progetti che si basano sull’agenda del premier. Ripeto: e’ l’ora di continuare un lavoro, di consolidarlo e, invece, osservo con preoccupazione i tentativi di mettere in discussione i punti centrali dell’agenda Monti. Per l’Italia sarebbe una sciagura”.

In America, ”c’e’ il bipartitismo, non c’e’ una maggioranza che qualcuno pensa di drogare mantenendo l’attuale legge elettorale. La legge va cambiata, non ci sono alternative, pena il suicidio delle forze politiche. Non vedo il decreto del governo, ma il messaggio alle Camere e’ un’arma nelle mani del capo dello Stato. Napolitano e’ il pilastro per la tenuta costituzionale del Paese e non mi meraviglierei se, davanti all’inerzia del Parlamento, decidesse di compiere un gesto importante”. asca

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