Gli Usa volevano bombardare la Luna con l’atomica per spaventare i russi

26 nov. – GUERRA FREDDA. Per intimidire i sovietici, ancora ebbri del successo del lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale in orbita, nel 1957, due anni dopo gli Stati Uniti intendevano dare una prova di forza, piuttosto folle: fare esplodere una bomba atomica sulla superficie della luna.

Il progetto, partorito dalla mente di un vero ‘dottor Stranamore’, aveva nome in codice ‘Project A11′ e al suo sviluppo partecipo’ anche un giovanissimo Carl Sagan, l’astronomo diventato in seguito il piu’ noto divulgatore americano.

Secondo il Pentagono la vista del bagliore dell’esplosione nucleare sulla Luna avrebbe spaventato i sovietici e fatto riprendere gli americani dallo choc dello Sputnik (in attesa dell’impresa di Gagarin nel 1961). Il progetto prevedeva che un missile con una piccola testata atomica – una infinitamente piu’ potente all’idrogeno sarebbe pesata troppo – sarebbe stata lanciata da una base segreta e dopo aver percorso oltre 384.000 km sarebbe esplosa all’impatto con il satellite, incidendo sula superficie della Luna un nuovo cratere, del tutto artificiale.

A dissuadere gli scienziati ma anche gli stessi militari il pericolo che il razzo – all’epoca i lanci non erano ancora una routine – potesse precipitare a terra. agu

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