Finalmente una buona notizia! Le tasse non possono superare il 100% del reddito

di Giuseppe Sandro Mela

3 nov – I sostenitori dell’intervento dello stato in economia, in tutte le loro più variegate sfumature, stanno iniziando a passare notti insonni ed in quel poco che dormono soffrono di incubi terrificanti.

Siamo chiari. Più si avvicina il redde rationem e più si avvicina l’orrifico momento in cui le pubbliche amministrazioni dovranno por mano alla spesa, alla riduzione del personale, ed ai servizi prestati. Servizi, si fa ovviamente per dire.

Arroccati su questa novella linea Sigfrido, sono alla disperata ricerca di un qualcosa che possa prolungare la loro agonia desertificando nel contempo le risorse economiche e finanziarie dei Contribuenti.

La loro vera angoscia ha un nome: le tasse non possono essere aumentate oltre il cento per cento. É un limite fisico invalicabile, al quale ci si sta rapidamente avvicinando.

Così, in attesa di finire come i comuni di Alessandria, di Messina e partecipate, di Milazzo e così via, tutti ignominiosamente falliti sotto un oceano di debiti e di insolvenze, lasciando a casa tutti i dipendenti ed avendo finalmente cessato ogni possibile spesa per esaurimento totale dei fondi, sbrigliano la loro fantasia nella disperata ricerca di nuovi introiti, possibilmente automatici, ossia legati percentualmente ad un qualcosa già in essere.

L’ultima novità, che sta già iniziando a far proseliti, consiste nell’aumento delle aliquote sulle polizze assicurative degli autoveicoli, per il momento dal 12.5% al 16%, ma in futuro, chissà!

Quindi, signori Contribuenti che Vi permettete ancora il lusso di una autovettura, magari per lavorare, aggiornate le Vostre previsioni di spesa.

[box]Il Mattino di Padova. 2012-10-26. La Provincia aumenta le assicurazioni auto.

Da gennaio si pagheranno il 3,5% in più. Il Pdl: «Colpa dei tagli di Monti» Insorge l’opposizione. Giacon (Pd): «Era meglio tagliarci noi il gettone».

PADOVA. Le polizze R.c. Auto dei padovani aumenteranno del 3,5% nel 2013. A sancirlo è stato il voto del consiglio provinciale, che ieri ha approvato a maggioranza l’ordine del giorno di indirizzo presentato dai capigruppo di Pdl e Lega, Francesco Scquizzato ed Alessandro Paiusco.

Portando le aliquote sulle polizze assicurative degli autoveicoli dal 12,5% al 16%, la Provincia incasserà 9 milioni di euro. La “manovra”, che inciderà non poco sulle tasse dei padovani, è stata varata per garantire l’equilibrio di bilancio di Palazzo Santo Stefano, messo a repentaglio dalla spending review governo Monti, che prevede 500 milioni di euro in meno alle Provincie nel 2012 ed 1 miliardo di euro dal 2012 al 2014.

Oltre ai 6,5 milioni di euro tagliati alla Provincia di Padova nel 2012, che hanno obbligato un mese fa la giunta Degani ad assestare il bilancio 2012 utilizzando l’avanzo di amministrazione, facendo alcune alienazioni e altri tagli (i 2,5 milioni previsti per il nuovo centro congressi), per il 2013 la spending review prevede un taglio di 13 milioni, pari al 12% delle entrate correnti del bilancio pluriennale di Palazzo Santo Stefano. A questi si aggiungono altri 2,6 milioni in meno, dal disegno di legge di stabilità 2013, per un totale di 15,6 milioni di euro in meno per la Provincia di Padova. Una mazzata .

Il documento, inserito all’ordine del giorno, chiede all’amministrazione Degani di intraprendere tutte le azioni possibili per garantire il pareggio di bilancio 2013, compresa la variazione dell’aliquota R.c. Auto. L’ordine del giorno è stato approvato con 19 voti favorevoli (Pdl e Lega) ed 11 contrari (Pd, Idv e Udc).

Alla lettura del documento la minoranza è insorta. Tra i più arrabbiati il consigliere Paolo Giacon (Pd). «E’ un autentico blitz, un’imboscata – attacca – abbiamo proposto di attendere almeno un passaggio in commissione bilancio, per discutere con più calma un argomento che colpisce tutti i cittadini indistintamente. Tutto inutile». Altro cruccio di Giacon è l’ennesimo segnale di autotutela della politica. «Ho chiesto alla presidente Degani di ridurre il gettone di presenza ai consigli comunali prima di pescare dalle tasche dei cittadini – spiega – con i 500mila euro risparmiati si sarebbe dato almeno un segnale di coesione». Per la maggioranza si è invece trattato di una decisione inevitabile. «E’ una prassi insolita – riconosce il leghista Pietro Giovannoni – ma siamo stati costretti ad adeguarciai tagli di Monti. E fino a quest’anno siamo stati bravi, lasciando invariata l’aliquota a differenza di tante altre Provincie che l’hanno già portata al 16%. Dall’anno prossimo i padovani pagheranno come gli altri». [/box]

Fonte rischiocalcolato

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