“Se non siamo contro Monti, ma contro la sua politica (l’austerità), siamo comunque contro Monti”

ROMA, 02 Nov- È ardua l’esegesi dell’ultimo Berlusconi: “Non faremo campagna elettorale contro Monti, ma siamo contro l’austerità che strangola il Paese”.
Secondo la regola del sillogismo filosofico, verrebbe da dire: “Se non siamo contro Monti, ma contro la sua politica (l’austerità), siamo comunque contro Monti, e la campagna elettorale finirà per colorarsi di antimontismo”. Questo sia detto, tanto per dare un minimo di logica al discorso.
Passando al campo avverso, si cerca comunque di dare una qualsivoglia logica all’abbraccio improprio Vendola- Casini, pronubo Bersani.
Lo chiamerei patto del Culatello (anche se la radice lessicale di questo derivato nobile del prosciutto parmense induca a una certa scurrilità di pensiero sui protagonisti).
Siamo ormai vicini al seppellimento della Seconda repubblica, ma le avvisaglie della nascita della Terza portano i caratteri di una strana ammucchiata a sinistra con una spruzzata di centrismo casiniano.
Lo scaltro lettore dei fatti e misfatti politici, potrebbe commentare che il prossimo passaggio elettorale servirà per riflettere ancora sull’esigenza di radicali cambiamenti alla Costituzione.
Quindi: elezioni 2013, con governicchio da quattro soldi; successiva ineluttabilità di approdo al semipresidenzialismo e, finalmente (forse), nascita della Terza repubblica.
Campa cavallo…
guglielmo donnini

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