Conferenza stampa Berlusconi, governo preoccupato

28 ott. “No comment”. Nessuna reazione ufficiale da parte di palazzo Chigi alle parole di Silvio Berlusconi. Del resto Mario Monti non si aspettava le dure critiche mosse dal Cavaliere. Questa mattina aveva rivendicato i meriti del governo, spiegando che “i partiti non si considerano piu’ nemici” e che “errori ne sono stati fatti”, ma – aveva aggiunto concludendo la festa della Famiglia a Riva sul Garda – “le scelte sono state difficili e non erano rinviabili”.

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Poi nel pomeriggio l’affondo. Un attacco accolto nell’esecutivo con sorpresa, come un fulmine a ciel sereno, spiegano fonti ministeriali. Il Professore ha deciso di prendere tempo, di capire le reali intenzioni del Pdl.  La convinzione che prevale e’ che alla fine non accadra’ nulla, che il partito di via dell’Umilta’ non mettera’ sgambetti o tendera’ trappole in Parlamento. Ma, riferisce un membro dell’esecutivo, allo stesso tempo anche il premier non sottovaluta l’eventuale rischio di conseguenze sul governo, in particolar modo sul ddl anti-corruzione in arrivo questa settimana alla Camera dei deputati. Il Pdl, anche sulla legge di stabilita’, con la scelta di Renato Brunetta quale relatore al ddl, aveva gia’ fatto capire che la sua linea era cambiata.

Niente piu’ ‘sconti’ all’esecutivo, ma l’ex premier oggi e’ andato oltre, accusando il Professore di aver portato il Paese ad una “recessione senza fine” e non escludendo la possibilita’ di togliergli la fiducia.

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Nel governo ora ci si interroga se il Pdl seguira’ o meno Berlusconi, se prevarra’ la linea dei ‘falchi’ e se alle minacce seguiranno i fatti. Oggi esponenti del partito di via dell’Umilta’ hanno gia’ messo in dubbio la fiducia all’esecutivo sul ddl anti-corruzione. Ma le ‘colombe’, come per esempio Fabrizio Cicchitto, invitano tutti ad abbassare le tensioni, altrimenti lo spread potrebbe risalire.

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Ed e’ proprio questo il timore nell’esecutivo, viene riferito da fonti ministeriali. Ovvero che il Paese possa ripiombare in un clima di instabilita’ e che l’Italia possa essere attaccata dai mercati.

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Nello stesso governo c’e’ la consapevolezza ch e’ impensabile che un partito possa aprire una crisi, dal momento che deve ancora essere ancora approvata la legge di stabilita’ e che parlare di voto anticipato e’ un azzardo. Ma resta la preoccupazione e la sorpresa per la mossa di Berlusconi e i timori sulle reazioni e sull’effetto-domino che potrebbe innescare. agi

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