Diritti umani: aumento degli sgomberi forzati, in Cina uccisioni e pestaggi

11 ott – Un rapporto diffuso oggi da Amnesty International denuncia l’aumento, negli ultimi due anni, degli sgomberi forzati in Cina, ad opera delle autorita’ locali che, indebitatesi con le banche statali per finanziare progetti di sviluppo, cercano di recuperare denaro sequestrando e rivendendo terreni.

”In tutto il paese, – si legge in una nota diffusa da Amnesty International – tanto nelle campagne quando nelle citta’, gli sgomberi forzati sono accompagnati da uccisioni, pestaggi, intimidazioni e arresti delle persone sgomberate. Alcune persone, per la disperazione, sono ricorsi all’estrema forma di protesta dell’immolazione col fuoco”.

”Le autorita’ cinesi devono fermare immediatamente tutti gli sgomberi forzati e porre fine alle politiche di incentivi, sgravi fiscali e promozioni di carriera che incoraggiano i funzionari locali a portare avanti queste pratiche illegali‘ – si legge nel rapporto di Amnesty International che sottolinea come ”su 40 sgomberi forzati esaminati in dettaglio, nove siano terminati con la morte di persone che protestavano o avevano opposto resistenza”.

”Gli sgomberi forzati – conclude la nota – rimangono uno dei principali motivi di malcontento popolare in Cina. Il premier Wen Jiabao ha riconosciuto la gravita’ della situazione e si e’ registrato qualche limitato progresso nella protezione delle persone dagli sgomberi forzati.

Tuttavia, questi provvedimenti si collocano ancora al di sotto delle garanzie previste dal diritto internazionale, riguardano solo i residenti dei centri urbani e neanche gli affittuari ma solo i proprietari delle abitazioni”. asca

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